Laboratorio sulla Slutwalk : *Pratiche Politiche E Corpi A Confronto*

damieliaqueer

In occasione del Festival “Da Mieli A Queer”, Le Ribellule presentano…

Laboratorio sulla Slutwalk : *Pratiche Politiche E Corpi A Confronto* 

Poche e pochi conosconono la storia delle  SlutWalk. E’ stata una risposta collettiva nata il 3 aprile 2011 a Toronto, quando l’agente Michael Sanguinetti, un ufficiale della polizia locale, ha suggerito che per essere al sicuro, “le donne dovrebbero evitare di vestirsi come troie”, addossando così la colpa di stupri e violenze alle donne.
In molte città del mondo sono nate spontanteamente SlutWalk per rompere i confini del nostro agire, per riprendere la libertà dove censori violenti e moralisti vogliono toglierla.

In Italia succede lo stesso, ma fino ad oggi non c’è stata una reazione di questo tipo.

Quante volte sentiamo la frase ” te la sei cercata”? Quante volte siamo noi ad essere i/le sbagliat@?

La SlutWalk come pratica di piazza è riuscita a ribaltare i termini dell’attacco.

“Mi vesto come mi pare , bacio chi mi pare e scopo con chi mi pare”.

Insomma le piazze respiravano di puttane e il significato delle SlutWalk cresceva e si ampliava.

Oggi, in  questo spazio collettivo, vorremmo provare ad agire insieme questo discorso.

Riportarlo tra le pratiche di decostruzione e di lotta e rivendicando l’autedeterminazione sui nostri corpi e sulle nostre vite.
Risignificare il corpo in senso politico, ovvero agire con i nostri corpi per danneggiare l’opinione ben pensante, per rompere le catene del controllo sociale .

Partire da noi significa mettere in gioco i nostri desideri e le nostre paure.Riconoscersi, mescolarsi e agire collettivamente, una attenta all’altra.

Donne, lesbiche, froci, queer e favolosità varie in un esperimento dove conta il personale e il politico.

E’ questa la nostra sfida contro il potere.

Puttane united.
Adeschiamo desideri…
Riprendiamoci le strade!

Laboratorio Marcia delle Puttane.

 

PER GIORNATA DI VENERDI  5/04 @CCO Mieli

16,00 Laboratorio sulla Slutwalk : *pratiche politiche e corpi a confronto* a cura delle Ribellule – Collettivo femminista

NB: il laboratorio del venerdì avrà un numero chiuso di 25 partecipanti. Il luogo del ws sarà chiuso e protetto, per garantire la totale libertà di espressione – politica, personale, artistica – delle/i partecipanti. I posti sono pochi, quindi chi prima arriva… 😉

per iscriversi, mandare una mail a :

myslutwalk@gmail.com

PER LA GIORNATA DI SABATO 6/04 @Teatro Valle Occupato

16,30 Laboratorio sulla Slutwalk e a seguire la “Marcia delle puttane”

 per info:
Festival DaMieliAQueer
pagina fb

QUEERS AGAINST FASCISM – Dax vive

Il corpo è uno dei campi di battaglia politica sul cui terreno si istituiscono poteri disciplinanti e normativi. Per questo identifichiamo il fascismo anche come una forma di potere che costruisce politicamente il corpo.
“Inconciliabile con la fisiologia e la psicologia femminile, il genio è soltanto maschio”: tra i tanti esempi dell’imbecillità fascista, lo slogan tratto dal film “Una giornata particolare” ben si presta a esemplificare la retorica della virilità guerriera del perfetto maschio fascista, marito e padre padrone. Analogamente, e in maniera subordinata, la donna fascista è un sottomesso angelo del focolare, pilastro della famiglia, madre di tanti figli e moglie fedele e devota.
Non stupisce che, in questo quadro, la sovversione militante fosse anche schiettamente depravata, “invertita”, deviante, perversa, frocia.
Oggi il sessismo, l’omofobia e la transfobia sono solo i frutti più visibili e odiosi della cultura eterocentrica e patriarcale dominante che “naturalizza” il binarismo sessuale uomo/donna stabilendo norma e devianza. Ancora oggi è perciò necessario rivendicare il diritto ad una sessualità liberata da appartenenze a generi e ruoli.
Deviante rispetto alla norma eterocentrica e patriarcale, il nostro antifascismo è queer!
Un antifascismo che si manifesta nella libertà di esprimere i corpi per quello che sono e che sognano, svincolati da quell’appartenenza biologica e culturale ad un genere creato ad hoc per controllare ed asservire la sessualità. Che si manifesta nel creare e vivere il proprio corpo liber* dai dictact dei ruoli, nel vivere sesso e sessualità come atto creativo e non dovere procreativo. Una forma di resistenza alla disciplina di corpi, desideri, relazioni e al dispositivo dell’eteronormatività patriarcale e capitalista. Anche con questo spirito parteciperemo alle giornate del 15-16-17 marzo in memoria di Dax, nel decennale del suo assassinio per mano fascista.

Assemblea 7/03 dalle 16:00 @Quarticciolo

mAPPAcONSULTORI

UNA GIORNATA PER IL DIRITTO ALLA SALUTE DELLE DONNE

Il Consultorio è un servizio pubblico totalmente gratuito che garantisce e tutela la salute della donna nelle varie fasi della vita, svolgendo una funzione essenziale per la diffusione di corrette informazioni su sessualità e su contraccezione, la prevenzione di malattie, l’interruzione di gravidanze indesiderate, e per una maternità consapevole con assistenza durante e dopo la gravidanza.
Nel 2007 i Consultori in Italia erano 2.097, nel 2009 erano 1.911, e oggi continuano a diminuire, nonostante la legge del 1996 preveda un consultorio ogni 20 mila abitanti. Anche nel Comune di Roma i Consultori stanno subendo drastiche riduzioni di orario, accorpamenti e chiusure.
Da sempre, i Consultori sono oggetto di pesanti attacchi politici e di stampo cattolico, che mirano a privatizzali e a snaturarli, in quanto luoghi dell’emancipazione femminile e della ripresa delle proprie scelte individuali, in particolare, sull’interruzione Volontaria di Gravidanza.
Unici presidi socio-sanitari ad accesso gratuito, in un’ottica di privatizzazione, i Consultori sono il primo servizio a essere tagliato.

Solo chi ha i soldi potrà curarsi?

Difendiamo il diritto alla salute di tutte le donne

Incontriamoci

GIOVEDì 7 MARZO DALLE 16.00

davanti al consultorio di via Manfredonia 45, Quarticciolo

per una giornata di condivisione in cui poter parlare di questo e altro: contraccezione, RU486, obiezione di coscienza, procreazione medicalmente assistita, tagli alla sanità pubblica, violenza sulle donne…

E A SEGUIRE BALLI E CANTI!

Comitato in difesa del Consultorio di Via Manfredonia, Assemblea Donne Consultorio di Piazza dei Condottieri, Assemblea Donne Consultori IV Municipio, Centro Donna L.I.S.A., Collettivo Femminista Le Ribellule, Comitato Donne 100celle&dintorni, Lucha y Siesta, Rete Donne II Municipio

SHeOut Party @ L.O.A Acrobax 23 febbraio!

fronte retro

 

♛ SHeOUT PARTY ♛ Sabato 23 febbraio 2013 @ L.O.A. Acrobax (Ex Cinodromo) Ingresso 5 euro ||| Start h. 21.00

SHeOUT torna per voi! Sabato 23 febbraio 2013, in una nuova location, con ospiti nuovi, ma con la stessa insaziabile voglia di farvi divertire e di divertirci!!

★ La serata si aprirà alle 21 con “Corpi Narranti”, reading e  proiezioni a cura del collettivo femminista Le Ribellule ★

★ a seguire apericena a sostegno di Alexis occupato   http://www.facebook.com/aionlab?fref=ts ★

★ A seguire live degli WoW ★

★ Dalle 23 all’alba dj set a cura di DuoWop Sound con sonorità psycho, funk, black garage and rare grooves e con le selezioni musicali ’80 and electroclash di PsicoVale ★

Rigorosamente per ragazze e i loro amici.

DressCode ϟ ϟ ϟ Iron Lady ϟ ϟ ϟ

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ϟ ϟ ϟ Corpi Narranti ϟ ϟ ϟ
Proiezione video e videoreading a cura delle Ribellule. Al centro della narrazione la nostra corporeità, la sua riscoperta e la sua riconquista. Un momento per offrire spunti di riflessione che ci portino lontano dagli stereotipi imposti e da una normalità che è sempre stata troppo stretta, per riscoprire la potente leggerezza di rivendicare la libertà di essere semplicemente sé stesse.
http://leribellule.noblogs.org/

||| LIVE |||

ϟ ϟ ϟ Wow ϟ ϟ ϟ
Mai vista un’alba di primavera illuminata d’accecante contrasto giallo-verde in via del Mandrione? Esperienza da provare con il primo disco degli WoW nel walkman. Dovendo essere un po’ più concreti e descrittivi: sapete chi sono i Clean? Mai sentito parlare di Sarah records, K records o roba del genere? Vi piace la musica DIY anni ‘90 che non è finita sulle riviste patinate? Se positivi al test di cui sopra, WoW sarà il vostro nuovo gruppo preferito!
http://www.myspace.com/thewow

||| DJ SET |||

ϟ ϟ ϟ DuoWop Sound ϟ ϟ ϟ
Nasce dall’interazione di due fratelli che, dopo essersi persi, si ritrovano nella capitale a spalettare grooves e invocare danze Voodoo. La coppia in questione, dopo ardue missioni live a cavallo di una brufolosa e scapigliata teenage band, The Boilers (Billy Bones Record), ripropone percorsi sonori extra continentali, tra spiagge, Garage, Mississippi, Mama Africa, Cafè Racer e lambrette volanti. ALLSOUNDSGOOD.DUO-WOP sound coming soon..
www.facebook.com/pages/DuoWop-Sound/218710161525413

ϟ ϟ ϟ PsicoVale ϟ ϟ ϟ
Lesbica attivista femminista, e djea. Ha mosso i suoi primi passi su un pianoforte, intrappolandosi poi nelle corde di una chitarra, rimbalzando su i tom di una batteria. È approdata, grazie ai collettivi universitari, ai suoi cdj che oramai sono invecchiati. Con la pioggia o sotto il sole battente ha accompagnato le più belle manifestazioni degli ultimi dieci anni, zompettando dalle feste dell’università a diversi locali romani e non solo.
E’ sempre stata fissata con la musica “Happy” degli anni ‘60, ‘70 e trash, ovvero tutto quello che fa saltare e sudare tanto le persone. In ritardo ma non troppo è arrivata anche agli anni ‘80.
Col passare del tempo poi, grazie anche al connubio con Clò in “eva contro eva” si è immersa nell’elettronica e nell’ettroclash, o meglio nell’”ormonal music” quella musica fatta di bassi e voci che per loro natura avvicinano i corpi eccitandoli.
Partecipante attiva di “non solo reggae” ha sempre rifiutato ogni forma di musica razzista, xenofoba e sessita, pensando che concerti e serate non siano solo i portatori di ludicità ma anche di parole e contenuti.

SHeOUT PARTY
Sabato 23 febbraio 2013
Start h 21 – Ingresso 5 euro
@ L.O.A. Acrobax
Via della Vasca Navale, 6
INFO: sheout@hotmail.it
facebook.com/sheout.girlsgonewild
39 328 4588224

Vengo alla Prima 16/02 @Tuba Bazar

vengoallaprima

16 Febbraio 2013

V E N G O   A L L A   P R I M A
@Tuba Bazar – Via del Pigneto, 19

Dalle ore 18:00 _Proiezione del video-documentario “La mia scelta viene prima”. Strumento di denuncia, d’informazione e di lotta, nonché un gesto di vicinanza verso chi ha vissuto esperienze simili, di e con il collettivo femminista e lesbico Vengo Prima di Venezia

a seguire dibattito sull’obiezione di coscienza e sui consultori.
Confronto sullo stato dell’arte in varie regioni italiane rispetto alla libertà di scelta e sugli strumenti collettivi di lotta
Sulla salute delle donne non si obietta!

intervengono:
Collettivo femminista e lesbico Vengo Prima
Mirella Parachini – ginecologa, vice presidente FIAPAC
Pina Adorno – Consulta dei consutori
Lisa Canitano – Vita di Donna Onlus

Sono invitate a partecipare le donne, le operatrici dei consultori, comitati e collettivi a difesa della salute pubblica e della libertà di scelta.

E Allora… V I E N I   A L L A   P R I M A???
16/02@Tuba Bazar – Via del Pigneto, 19

Contro ogni violenza sulle donne

Esprimiamo solidarietà con il centro antiviolenza dell’Aquila dopo le minacce subite a seguito della condanna a 8 anni per lo stupratore Tuccia: militare in servizio per il progetto “strade sicure”, che, nonostante abbia lasciato Rosa gravemente ferita e abbandonata in mezzo ad un cumulo di neve, è stato prosciolto dall’accusa di tentato omicidio.

Dopo le violenze inflitte nuovamente a Rosa durante il processo, veniamo a sapere che l’avvocata che la difende, Simona Giannangeli del centro antiviolenza dell’Aquila, ha subito delle gravi minacce; il biglietto che ha ritrovato sulla propria macchina riportava: “Ti passerà la voglia di difendere le donne…. Stai attenta e guardati sempre le spalle, da questo momento questo posto non è più sicuro per te”.

Nello stesso momento apprendiamo che a Roma, nel IV Municipio, i servizi contro la violenza sulle donne vengono affidati ad associazioni senza esperienza nel campo e volti alla riconciliazione familiare
.
Ci uniamo dunque al centro Donna Lisa nella denuncia di tali scelte.

La sicurezza nostra, delle strade e delle nostre città non la fanno i militari, ma le donne che creano solidarietà.

Rosa e Simona non sono sole.

Contro ogni donna stuprata o offesa, siamo tutte parte lesa!!!

Sull’evoluzione del reato di stupro:
http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/02/23/i-soliti-sospetti-storia-della-legge-sullo-stupro-quando-c-erano-i-capi-famiglia-e-lo-ius-corrigendi/
Sulla violenza a cui puó arrivare, reiterando quella già subita, un
tribunale http://www.youtube.com/watch?v=RLurjfwjI4g

Libertà per Pinar Selek

Pinar è stata condannata all’ergastolo dopo l’ennesimo processo farsa.

Sabato 26 gennaio alle 14 tutte e tutti sotto l’ambasciata turca, via Palestro 28, Roma.

Pinar Selek è una femminista antimilitarista pacifista turca perseguitata da 14 anni dallo Stato turco, in seguito a una ricerca sociologica da lei condotta nel 1996 sulle condizioni del conflitto armato tra la Turchia e il Kurdistan e le possibilità di soluzione. Nonostante varie assoluzioni, lo Stato turco ha riaperto il suo caso per l’ennesima volta e il 24 gennaio 2013 la 12° Corte penale di Istanbul dovrà pronunciarsi sulla richiesta di 36 anni di carcere.
In tutti questi anni Pinar non ha mai smesso di lottare, non è mai rimasta in silenzio, non si è richiusa in casa, e per questo viene perseguitata.
La sua lotta è la lotta di tutte noi, la sua libertà è la nostra libertà! Con la nostra solidarietà possiamo impedire questa condanna! ll loro accanimento non ha limiti. Neanche la nostra solidarietà. Nella sua lotta per la libertà, Pinar Selek non è sola!
Saremo presenti al processo insieme alle delegazioni francese e tedesca.
Invitiamo tutte e tutti a sottoscrivere questo appello e a diffonderlo.
Scriveteci a solidarietapinarselek@autistici.org

La storia di Pinar, narrata dal collettivo turco Amargi (in inglese).

In english below… Continue reading

Lettera Aperta all’Ambasciatore francese in Italia

Invito ad un’indagine approfondita sull’evidente assassinio mirato di tre rappresentanti politiche kurde in esilio a Parigi. La sera del 09.01.2013, Sakine Cansız, membro fondatore del PKK, Fidan Doğan, rappresentante del KNK a Parigi, e Leyla Söylemez, giovane attivista, sono state tutte vittime di uno spietato omicidio nell’ufficio del Centro di Informazione del Kurdistan a Parigi. Non solo l´utilizzo di silenziatori ma anche altri fatti quali, per esempio, i colpi mirati ad uccidere, indicano un omicidio eseguito da professionisti. Il momento dell’attacco appare connesso ai più recenti negoziati politici per la pace: da alcune settimane, questi ultimi si stavano tenendo tra rappresentanti del Governo turco, il leader del PKK Abdullah Öcalan, in carcere in totale isolamento sull’isola-prigione di Imrali, ed il pro-kurdo Partito della Pace e della Democrazia (BDP). L´attacco alle rifugiate politiche può quindi essere considerato come una provocazione e come un atto di sabotaggio nei confronti di un possibile e rinnovato processo di pace. Ma i fattori che inducono a ritenere possibile un’influenza francese non possono non essere considerati. Qualche mese fa, il magistrato francese Thierry Fragnoli, responsabile per le questioni anti-terrorismo, ha confermato questa impressione quando è stato proposto che un gruppo di 4 magistrati, 8 avvocati e 28 commissari avrebbe lavorato esclusivamente riguardo ai Kurdi in Francia. La modalità in cui tale omicidio sia potuto accadere, nonostante questa stretta vigilanza, è estremamente sospetta. Alla luce di ciò, la reazione del Ministro degli Interni francese che ha dichiarato che “l´omicidio è inaccettabile” minimizza la reale gravità dell’accaduto. Per questo ci poniamo le seguenti domande a cui ci aspettiamo risposta, da parte Sua e del Governo francese.

* Com’è potuto accadere che il responsabile/i responsabili abbia potuto/abbiano potuto commettere questo assassinio a sangue freddo di giorno, in una zona affollata, quando in Francia gli attivisti kurdi, comprese certamente le vittime dell’omicidio, sono sotto costante osservazione da parte della sicurezza dello Stato e da parte della polizia?
* Non esistono registrazioni video dei responsabili? Se è così, perché il contenuto di queste registrazioni non è stato divulgato?
* I servizi segreti francesi erano in possesso di informazioni riguardo ad un possibile omicidio prima che l´azione avesse luogo? Se fosse così, perché ciò non è stato reso pubblico e/o i possibili bersagli di tali piani non erano stati informati?
In un contesto in cui le autorità francesi non hanno evitato l´arresto illegale di un attivista politico kurdo, Adem Uzun, anche cooperando con i servizi segreti turchi, è assolutamente incomprensibile che esse non siano state in grado di fermare l´azione. Se non verrà fatta rapidamente luce sull’omicidio, la comunità kurda metterà in discussione, nel bene e nel male, il ruolo della Francia all’interno del conflitto kurdo. La fiducia dei circa 150 000 kurdi presenti in Francia nel Governo francese e nelle sue autorità è stata comunque scossa a causa della repressione di stato contro gli attivisti kurdi, della chiusura delle organizzazioni kurde e degli occasionali attacchi alle strutture kurde, come per esempio l´incendio della sede di un’organizzazione kurda avvenuto a Mulhouse alla fine di dicembre dello scorso anno. La comunità kurda seguirà le indagini delle autorità francesi riguardo all’accaduto e continuerà a chiedere conto al Ministro dell’Interno francese Manuel Valls delle sue parole, dal momento che i responsabili dovranno chiarire fino in fondo le circostanze di“quest’atto inaccettabile”.
Condanniamo con forza questo attacco e chiediamo un´indagine completa sulle circostanze dell’omicidio e sul contesto in cui è maturato! Il fatto che la autorità francesi condividano la responsabilità di quest’azione non deve essere ignorato. Con le incursioni all’interno delle organizzazioni kurde e l´arresto di attivisti kurdi durante lo scorso anno, la polizia francese e la giustizia potrebbero aver contribuito alla costruzione del clima che ha portato a questo crimine. Chiediamo al Governo francese di rivedere le sue politiche anti-kurde.
Le chiediamo di rispondere a tutte le richieste della comunità kurda.
UIKI Onlus – Ufficio di Informazione del Kurdistan in Italia
La comunità kurda in Italia
Le richieste di questa lettera aperta sono sostenute anche dalla Rete Italiana di Solidarietà con il Popolo Kurdo, formata da diverse associazioni presenti in varie città italiane

Lettere dal carcere

Ci sono momenti in cui arriva il sole, attraversa le sbarre, filtra dal
vetro, attraversa la bottiglia che hai sul tavolo, si allunga in stralci
sul tavolo, ti scalda un po’ l’orecchio.

Ci sono momenti in cui di notte guardi il soffitto, ascolti il silenzio,
senti il rumore del vuoto del corridoio, ascolti il sibilo di una porta
chiusa.

Ci sono momenti in cui ti siedi a fumare una sigaretta all’aperto e
guardi il cielo e pensi che se credessi in Dio lo ringrazieresti di
poter godere di tanta bellezza anche da qui.

Ci sono momenti in cui cammini per i corridoi e pensi che non ti
usciranno più dai polmoni.

Ci sono momenti, tanti momenti, in cui il tuo corpo è fermo e la tua
mente ti sta immaginando mentre distruggi tutto quello che ti capita tra
le mani.

Ci sono momenti in cui pagheresti oro per una bella birra fresca.

Ci sono momenti in cui ti arriva, da non sai bene dove, un odore di
terra, di foglie, di autunno e ti ricordi.

Ci sono momenti in cui il sole del cielo d’autunno ti fa ripensare alle
montagne e al fiato dei tuoi cani.

Ci sono momenti in cui finalmente tutte le parole vuote scompaiono,
tutte le maschere cadono.

Ci sono momenti in cui cadono tutte quelle degli altri senza che loro lo
sappiano.

Ci sono momenti in cui ti accorgi che questo posto ti ha cambiato e
altri in cui pensi di essere sempre la stessa; e ti scopri e ti riscopri.

Ci sono momenti in cui riconosci l’ora della giornata dal rumore che
senti nei corridoi e ti accorgi che sta diventando normale.

Ci sono momenti in cui di notte ti svegli di soprassalto perché una luce
ti spia il sonno.

Ci sono momenti in cui vedi una madre piangere perché non può fare la
cosa più naturale su questa terra: stare con i suoi figli.

Ci sono momenti in cui piangi per il pianto di quella madre, per gli
abbracci negati, per i rapporti mutilati, perché pensi che per tanto
dolore nessuno pagherà mai.

Ci sono momenti in cui pensi che potresti guardare per ore il viso delle
compagne che sono con te, perché sai che è solo per quegli occhi che
non hai mai avuto paura di questo inferno.

Ci sono momenti in cui pensi al dolore di chi viene a trovarti; alle
loro facce che, tutte le volte che se ne vanno, sbigottite, dicono “la
stiamo lasciando qui”.

Ci sono momenti in cui il sangue si gela al pensiero della libertà
perché pensi che non potrai portare fuori con te le tue compagne.

Ci sono momenti, tanti momenti, in cui una risata irrompe come un tuono,
come una cascata da un dirupo e si dipana fresca sulla pelle, sul viso,
nella testa.

Ci sono momenti in cui vedi tornare il sorriso sul volto di una compagna
e pensi di non voler altro dalla giornata.

Ci sono momenti in cui ti arriva la voce che qualcuno è uscito o evaso e
le sbarre si incrinano e il sorriso è beffardo.

Ci sono momenti, tanti, costanti, ripetuti in cui pensi ad un cumulo di
macerie, a chiavi spezzate, a divise bruciate e senti la freschezza dei
piedi nudi sull’erba e il respiro è profondo.
/
Giulia, da Informa-azione
per scriverle:/

*Giulia Marziale*
CC Rebibbia Femminile
Via Bartolo Longo 92
00156 Roma