QUEERS AGAINST FASCISM – Dax vive

Il corpo è uno dei campi di battaglia politica sul cui terreno si istituiscono poteri disciplinanti e normativi. Per questo identifichiamo il fascismo anche come una forma di potere che costruisce politicamente il corpo.
“Inconciliabile con la fisiologia e la psicologia femminile, il genio è soltanto maschio”: tra i tanti esempi dell’imbecillità fascista, lo slogan tratto dal film “Una giornata particolare” ben si presta a esemplificare la retorica della virilità guerriera del perfetto maschio fascista, marito e padre padrone. Analogamente, e in maniera subordinata, la donna fascista è un sottomesso angelo del focolare, pilastro della famiglia, madre di tanti figli e moglie fedele e devota.
Non stupisce che, in questo quadro, la sovversione militante fosse anche schiettamente depravata, “invertita”, deviante, perversa, frocia.
Oggi il sessismo, l’omofobia e la transfobia sono solo i frutti più visibili e odiosi della cultura eterocentrica e patriarcale dominante che “naturalizza” il binarismo sessuale uomo/donna stabilendo norma e devianza. Ancora oggi è perciò necessario rivendicare il diritto ad una sessualità liberata da appartenenze a generi e ruoli.
Deviante rispetto alla norma eterocentrica e patriarcale, il nostro antifascismo è queer!
Un antifascismo che si manifesta nella libertà di esprimere i corpi per quello che sono e che sognano, svincolati da quell’appartenenza biologica e culturale ad un genere creato ad hoc per controllare ed asservire la sessualità. Che si manifesta nel creare e vivere il proprio corpo liber* dai dictact dei ruoli, nel vivere sesso e sessualità come atto creativo e non dovere procreativo. Una forma di resistenza alla disciplina di corpi, desideri, relazioni e al dispositivo dell’eteronormatività patriarcale e capitalista. Anche con questo spirito parteciperemo alle giornate del 15-16-17 marzo in memoria di Dax, nel decennale del suo assassinio per mano fascista.