Reclaim Luxury! Reddito di esistenza per tutt*!

La crisi non ha gli stessi effetti su tutt*: per alcuni è un importante occasione per ricentrare i profitti, per molte e molti altri è il momento di reagire.

Viviamo in una società dalla precarietà generalizzata, in cui la “suggestione” ai sacrifici nella vita e sul posto di lavoro è messa a regime da tempo. Sappiamo come i governi affrontano la maternità, il lavoro, l’educazione, la cultura e il sesso. Sappiamo il modo volgare e violento con cui lo fanno.

E in questa successione convulsa di spread, bancarotta e sacrifici, succede che si giustifica tutto e anche di più: dai massacri sul e per il lavoro a quelli che ogni giorno si subiscono nei C.I.E.

Ci dicono che non ci sono garanzie per nessun* e la risposta ai nostri problemi è il sostegno della famiglia eterosessuale.

La crisi offre l’occasione di legittimare l’ennesimo schiacciamento delle nostre scelte. Credono di convincerci ad abbandonare qualsiasi volontà di determinare le nostre vite. Invece, noi, a differenza dei banchieri affamati, siamo degli esseri desideranti e ci rendiamo conto di non essere più compatibili con questo stato di cose.

Addomesticarci? No!

Oltre l’indignazione c’è l’inconciliabilità !

Inconciliabili al ricatto e allo sfruttamento, inconciliabili con chi vuole rispedirci a casa, con padroni, banchieri e precarizzatori.

La Sig.ra Marcegaglia e la Sig.ra Camusso – se non ora – quando dovrebbero dire chiaramente che noi questo debito non lo paghiamo?

Se loro blaterano noi lo gridiamo!

Attraverseremo la giornata di mobilitazione internazionale del 15 ottobre contro l’austerity colorandoci gli occhi, le labbra e portando qualcosa di rosso!

Perché?

Per sembrare meno buon*! Perchè siamo impertinenti! Perché siamo inconciliabili con chi ci vuole far pagare la crisi!

Assemblea cittadina 8 ottobre @Roma

 

ASSEMBLEA CITTADINA 8 OTTOBRE  ORE 17.30 al VOLTURNO OCCUPATO, Via Volturno 37-Termini

IL VOSTRO DEBITO NON LO PAGHIAMO,

ANZI VOGLIAMO INDIETRO LA VITA!

Perché aprire un discorso sulla neutralità in questo momento di crisi generalizzata?

La crisi non è neutra perché è guerra.

Il Warfare è lo stesso serbatoio di risorse e di guadagni sporchi  utilizzato quando le crisi colpiscono gli stati. E allora guerre, respingimenti, espulsioni, cie, massacri lampedusani fermano i corpi, ma non l’economia!

La crisi non è neutra perché è cieca.

L’effetto di tagli sul sistema familista del welfare italiano, con i piani d’austerity che portano con sé disoccupazione, lavoro nero e precarizzazione non sono uguali per tutt*: avremo un nuovo e pesante carico sulle donne.

La crisi non è neutra perché è bugiarda.

Dà la possibilità ai privati di legittimare l’ennesimo licenziamento di massa in imprese a prevalenza femminile, perché le donne così avranno più tempo per stare a casa a badare a bimbi e nonni. Il secondo stipendio diventa superfluo, accessorio. Un sacrificio ripagato dalle impagabili (!!) soddisfazioni del lavoro familiare.

La crisi non è neutra ci vogliono perché ci vogliono far continuare a lavorare anche da morte!

Con la manovra “lacrime e sangue” hanno fatto passare un provvedimento, l’aumento dell’età pensionabile per le donne, che l’Unione Europea aveva già imposto ad un pusillanime governo. Di fatto la “pari opportunita’ di ritirarsi alle stesse condizioni degli uomini sottrarra’ 3,5 miliardi in 7 anni alle donne .

La crisi non è neutra perché la precarietà era già nei corpi.

Gli ultimi dati Istat sul calo delle nascite confermano che la  crisi condizionano le nostre vite come non mai , schiacciando desideri e coraggio. E quindi i nostri corpi. Di fatto 30 anni fa chiedevamo una maternità per scelta, mentre oggi è diventata una conquista.

Il sentimento di ribellione non è, non è stato e non sarà neutro, ma segnato dai corpi che si ribellano nel mondo, facendosi portare via di peso dalle piazze, ribaltando governi e governanti, attaccando il potere delle banche e della finanza,  dichiarando l’incompatibilità tra vita e mercificazione, tra autodeterminazione e prevaricazione.

La vita siamo noi, abbiamo gridato ad Olimpia Tarzia, e LORO sono la morte di ogni nostro desiderio.

Questo stato di cose non è stato creato dalla crisi, ma è una condizione che lo stato padrone ha messo a regime da tempo.

Oggi però le contraddizioni sono tanto mature da farle diventare potenza.

Il tempo e l’autunno stringono: ora come non mai il tema dell’inconciliabilità con questo sistema diventa centrale,  una parola d’ordine va oltre l’ indignazione che ha caratterizzato il dibattito politico espresso fino ad ora.

Il 15 ottobre 2011, in occasione della giornata di mobilitazione euro-mediterranea contro l’austerity, vorremmo praticare uno spazio collettivo che parla di autodeterminazione dalle politiche neo liberiste globali.

Per questo invitiamo donne e non di questa città, collettivi, attivist@, sindacati conflittuali, e realtà autorganizzate a partecipare all’assemblea.

I’M A SLUT BUT NOT YOURS!

COLLETTIVO FEMMINISTA LE RIBELLULE

 

Il controllo non è sicurezza!

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Esprimiamo la massima solidarietà a F., la ragazza che lo scorso 30  Aprile ha subito uno stupro di gruppo in via Pineta Sacchetti.

Quanto avvenuto è inaccettabile.

Ancora una volta ribadiamo che la violenza contro le donne non ha età, razza, colore, passaporto. Se c’è una connotazione da dare a chi stupra e violenta le donne è quella di marito, fidanzato, amico, ex partner, datore di lavoro, perché la stragrande maggioranza delle violenze avviene ad opera di questi individui.

Riteniamo che le reazioni di istituzioni e forze dell’ordine (spesso attori della violenza stessa) a simili episodi siano strumentali, razziste e repressive.

Non ultimi i mass media che sfruttano i casi di stupro per perpetrare una strategia del terrore molto cara ai governi e per spettacolarizzare vicende che hanno poco di teatrale.

La violenza viene esercitata da uomini su donne, da maschi su femmine, qualunque sia il loro passaporto, impiego o ruolo sociale.

LA VIOLENZA NON E’ MAI, MAI LEGITTIMATA DA COME CI VESTIAMO, DA CHE LUOGHI FREQUENTIAMO O A QUALI ORARI ANDIAMO IN GIRO.
NOI NON ACCETTIAMO VIOLENZE SULLE DONNE E SIAMO SOLIDALI CON TUTTE COLORO VOGLIANO RIBELLARSI AI SOPRUSI.

PER OGNI DONNA STUPRATA E OFFESA SIAMO TUTTE PARTE LESA

le compagne di Roma Nord