Comunicato ACTion A: contestato Ferrara

Questo pomeriggio le donne di ACTion A, insieme ad Action e alle cittadine e i cittadini accorsi, si sono recate, al cinema Holiday in cui si teneva la chiusura della campagna elettorale di G.F.

    Tra il silenzio per non dargli visibilità e l’intenzione di manifestare, noi abbiamo scelto la seconda  perché per noi contestare personaggi come Lui è doveroso.
    Crediamo che sia importante uscire allo scoperto dimostrando  così che siamo tante a pensarla diversamente da certi personaggi, e che sui nostri corpi siamo solo noi a decidere.

    Oggi è accaduto qualcosa di speciale, le immigrate hanno deciso di scendere in piazza a contestare Ferrara gridandogli che non è certo a loro che deve insegnare che ogni vita è importante. Continua a leggere

2 aprile a Bologna: 2 scelte

Oggi 2 aprile Ferrara sarà a Bologna in Piazza Maggiore.La sua presenza in città ha suscitato 2 risposte differenti da parte delle femministe bolognesi:La "Rete per l’autodeterminazione" si è data appuntamento lì alle 17.30. Le donne della rete bolognese invece rispondono all’invito fatto dal candidato per la lista pro-life con una *Lettera Aperta*.
Qui di seguito riportiamo la lettera e l’appello.

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LETTERA APERTA AI GIORNALI IN RISPOSTA ALL’INVITO DEL SIGNOR SALIZZONI
(candidato bolognese per la lista Aborto?No grazie)

Gentile signor Salizzoni,

noi, RETE DELLE DONNE DI BOLOGNA, la ringraziamo per l’invito alla presenza in piazza Maggiore dove parlerà il nuovo leader del movimento per la vita da lei così stimato.

Considerando che il suo invito non sia una provocazione ma un fatto di gentilezza, con altrettanta gentilezza le diremo ora perché non saremo presenti.

La nostra storia di donne a Bologna è caratterizzata dal non farci dettare calendari da nessuno, dalla costruzione di pensiero e contenuti e scadenze che manifestiamo in azioni collettive senza bandiere perché noi decidiamo per noi.

La visibilità in quanto propaganda non ci interessa, la storia delle donne è fatta di realtà e concretezza giorno per giorno e la piazza, così come la pratica il suo Sponsorizzato, per noi è il nulla.

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A Pisa negano la pillola del giorno dopo

 


E’ successo un fatto gravissimo a Pisa,i medici dell’asl e dell’ospedale si sono rifiutati di prescrivere a due ragazze la pillola del giorno dopo.

 


Questi medici sanno qual’è la differanza tra pillola del giorno dopo e la Ru486?da questo episodio non sembrerebbe.Per chiarire la prima è un contraccettivo di emergenza che va prescritto entro 72 h dal rapporto a rischio;la Ru486 è invece la pilola abortiva che in Italia ancora non troviamo, se non in via sperimentale in qualche regione italiana più umana.Eh si figurarsi se noi donne possiamo permetterci di scegliere tra un’ invavsiva e dolorosa operazione chirurgica e una semplice pillola. Lo stato ci riserva solo la dolorosa operazione.

 

da Progetto Gramigna associazione aut-aut 


In due ambulatori di guardia medicia di i medici si sono rifiutati di prescrivere  la pillola del giorno dopo a due ragazze. E’ così scattata l’inchiesta interna della Asl 5 di Pisa e il direttore sanitario annuncia al Tirreno che farà una segnalazione alla Procura dela Repubblica ipotizzando il reato di interruzione di pubblico servizio. Segnalerà anche il caso all’Ordine dei medici per violazione del codice deontologico.

La storia.   Il primo episodio è avvenuto alla vigilia di Pasqua quando  una ragazza di circa 20 anni è andata, insieme al fidanzato,  alla guardia medica del villaggio ‘I Passi’ e sul portone ha  trovato un cartello sul quale c’era scritto «Presso questo  ufficio non viene prescritta la cosiddetta pillola del giorno  dopo». Il secondo caso segnalato all’Asl è accaduto nella  notte tra mercoledì e giovedì scorsi quando una ragazza si è  fatta accompagnare da una amica al pronto soccorso dell’ospedale  Santa Chiara. Qui le hanno detto di far riferimento alla guardia  medica perchè c’erano troppe emergenze in corso. "Abbiamo  telefonato alla guardia medica – ha raccontato la ragazza – ma  ci hanno risposto che era meglio restare al pronto soccorso  perchè nessuno dei medici ci avrebbe prescritto il farmaco».
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OVO ATTACK

Molto poco sacro Avvenire,con questo ov’attack rendiamo grazie per il vostro impegno quotidiano e capillare nella diffusione della più retriva cultura clerico fascista;

Rendiamo grazie per la promessa di una pace ultraterrena…
salvo poi mantenere tanti fratelli come cappellani militari nei vostri eserciti in 35 paesi in guerra

Rendiamo grazie per le preghiere e i sermoni…
salvo poi regalarci 850 antenne nascoste dentro i campanili che inquinano e uccidono anche dove la modernità non arriva

Rendiamo grazie per l’interesse verso gli ultimi…
salvo poi sfrattare chi vive nelle vostre proprietà. Un quinto del patrimonio immobiliare di Roma esente dal pagamento ici e con il 50% di sconto dell’Ires

Rendiamo grazie per la morale sulla castità…
salvo poi utilizzarla come contraccettivo e farci ricorrere all’aborto clandestino rischiando di morire o essere condannate a 13 anni di carcere

Rendiamo grazie per la cura delle nostre anime…
salvo poi ostruire un servizio pubblico facendomi passare la notte a girare tutta Roma per trovare un contraccettivo di emergenza

Rendiamo grazie per la vostra misericordia…
salvo poi accollare a madri, sorelle e figlie tutta la cura dell’umanità

Rendiamo grazie per la declamazione dell’amore universale…
salvo poi accettare unicamente eterosessismo e machismo

Rendiamo grazie per averci insegnato il valore della famiglia…
salvo poi farci morire di botte e sensi di colpa

Rendiamo grazie per aver creato un’unica via di salvezza…
salvo poi criminalizzare, psichiatrizzare e punire chi non la percorre

Rendiamo grazie per i santi dettami sulla società…
salvo poi fomentare l’odio del diverso che arma la mano dei fascisti

Rendiamo grazie per gli insegnamenti sulla procreazione…
salvo poi dover andare all’estero per quella medicalmente assistita

Rendiamo grazie per il libero arbitrio…
salvo poi non poter scegliere neanche quando smettere di soffrire e morire

Rendiamo grazie per l’assistenzialismo…
salvo poi dimenticare di concedere un contratto e qualche diritto alle hostess dei pullman di roma christiana

Rendiamo grazie per la solidarietà …
salvo poi lasciar morire di aids pur di scongiurare l’uso dei profilattici

Rendiamo grazie per la pace internazionale…
salvo poi inventare scontri tra civiltà e appoggiare i golpe fascisti in america latina

Rendiamo grazie per l’attenzione verso i bambini…
salvo poi coprire i prelati che li stuprano

Rendiamo grazie per i retti insegnamenti…
salvo poi impartirli in scuole private con i soldi della pubblica istruzione o in scuole statali attraverso insegnanti scelti dalla curia e stipendiati dallo stato laico

Rendiamo grazie per il disprezzo per i beni materiali…
salvo poi essere implicati in tutti gli scandali finanziari attraverso lo I.O.R.(Istituto opere religiose)

Rendiamo grazie per la fratellanza…
salvo poi intendere cameratismo e beatificare i franchisti

Rendiamo grazie per il rifiuto dei fondamentalismi…
salvo poi inserire ovunque ci sia potere finanziario, economico e politico gli appartenenti alla beata setta dell’opus dei

Rendiamo grazie per la magnifica terna dio patria famiglia…
che manco se me la giocavo al lotto vincevo

E che ve possino furminà sulla via de Bagnasco!

In fede
Pasticcer* Ribell*

 

Stop Transphobia

Portugal
Transphobia kills again: international call for
action!

Two years after the brutal murder of Gisberta, in
Oporto , another transsexual woman was murdered and
her body placed in a rubble dumpster in the Lisbon
area last month.

 

Other crimes followed, shocking the country. However,
the surge of violence cannot hide neither the victims
nor the nature of these crimes. This is the case of
Luna, 42, partially deaf, of Brazilian origin, for
many years resident and worker in Portugal ,
prostitute at Conde de Redondo area (in Lisbon ).

 

Two years after Gisberta, transsexual people are still
targets for hatred and violence based on prejudice and
ignorance. The crime is under investigation and under
justice secret, so we know very few about its
circumstances or about its motivation; we hope the
investigation undertaken by the Police can provide
answers. Continua a leggere

Bologna:fuori i nostri corpi dal vostro controllo

dal sito Global Project

Boicotta chi decide per Te!
Venerdì 7 marzo 2008 17:20 Bologna – Sanzionata la farmacia Sant’Antonio di via Massarenti

Guarda il contributo video dell’iniziativa davanti alla Farmacia Sant’Antonio di via Massarenti, Bologna.


Questo pomeriggio una cinquantina di donne e uomini hanno denunciato pubblicamente la farmacia S. Antonio in Via Massarenti a Bologna, perché non vende la pillola del giorno dopo. Con un’azione simbolica hanno rovesciato del polistirolo a forma di pillole all’ingresso della farmacia e hanno esposto un striscione dove c’era scritto “Fuori i nostri corpi dal vostro controllo” , mentre venivano distribuiti alcuni volantini e applicate alle vetrate della farmacia degli adesivi che dicevano "
Boicotta chi decide per Te!". Da segnalare la reazione violenta del responsabile della farmacia che è uscito urlando, insultando i manifestanti e scagliandosi contro una ragazza, cercando di strapparle il megafono.

Durante l’azione è stata lanciata una campagna di boicottaggio contro tutte le farmacie che non vendono la pillola del giorno dopo. Sono infatti tanti i farmacisti in Italia che con subdoli e falsi pretesti si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo appellandosi al diritto di esercitare l’obiezione di coscienza, violano un obbligo professionale senza alcuna legittimità a farlo.

–  Voci
  Fotogallery
–  Leggi il volantino


La chiesa difende gli obiettori
"Terrorismo contro i Farmacisti"

Lunedì 10 marzo 2008

La polemica. L’Arcidiocesi bolognese in un editoriale su Avvenire accusa i manifestanti dei centri sociali.

L’ordine aveva avvisato:«Non venderela pillola del giorno dopo è un reato penale»

■ La chiesa bolognese “scomunica” i militanti del Tpo che venerdì hanno protestato contro i farmacisti obiettori, sulla vendita della “pillola del giorno dopo”, e dedica loro un aggressivo editoriale sulla prima pagina di Bologna Sette, il supplemento bolognese del quotidiano Avvenire, organo dei vescovi italiani.
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PARMA:QUEI BRAVI CITTADINI IN CAMICIA VERDE

comunicato stampa in merito all’aggressione perpetrata dai leghisti ai danni delle donne della Rete delle Donne di Parma.

Sabato 8 marzo, sul ponte di mezzo, la Rete, eterogenea ed
 autorganizzata, delle donne di Parma, ha indetto un presidio per la giornata della
 festa della donna. Il nostro intento non era quello di celebrare la
 giornata come semplice ricorrenza con le solite mimose, ma di rivedere la
 figura femminile all’interno della società e in relazione alla sua vita
 quotidiana. Ci riferiamo al modo in cui la donna sempre più
 frequentemente viene vista o come vittima di abusi sessuali o come carnefice
 della propria prole.

E in entrambi i casi il modo in cui le istituzioni rispondono si
 concretizza in un controllo sempre maggiore delle libertà individuali e
 collettive (attacco alla legge 194, proposta di microchip tascabili in
 collegamento diretto con la questura, telecamere).

Per condividere tali discorsi con tutta la città, ci siamo dirette
 verso piazza Garibaldi. Percorrendo via Mazzini siamo state accolte da
 militanti della Lega Nord che, “decorati” da celtiche e svastiche, ci hanno
 sarcasticamente applaudito, e poi insultato e minacciato con gesti
 volgari e intimidatori e, testuali parole: “venite qua, che vi
 violentiamo”, “troie”.

Ancora una volta alcuni organi della stampa cittadina pubblicano
 informazioni non rispondenti alla realtà, che fanno passare gli aggressori
 per vittime, ribaltando gli avvenimenti.

Chi regala violette alle donne per l’otto marzo e si dipinge come
 protettore per mezzo di ronde per la sicurezza è lo stesso che incita alla
 violenza sessista e all’intolleranza di qualsiasi genere.

Alcune fra le donne che hanno partecipato al presidio

LIBRETTO DELLA MEMORIA IN RICORDO DI MARINELLA di MFLA

 
IL LIBRETTO DELLA  MEMORIA, IN RICORDO  DI MARINELLA E’ STATO REALIZZATO DAL MARTEDì AUTOGESTITO DA FEMMINISTE E LESBICHE DI RADIO ONDA ROSSA 87.9FM                         SOLIDARIETA’ AUTODIFESA CONTRATTACCO.

 
LA MEMORIA E’ UN INGRANAGGIO COLLETTIVO. AFFINCHE’  QUESTO INGRANAGGIO NON SI FERMI, PUBBLICHIAMO QUESTO LAVORO PER DARE LA POSSIBILITA’ A TUTTE,   DI INFORMARSI SU QUAL’E’ STATA LA VICENDA DI MARINELLA.  NON DOBBIAMO MAI DIMENTICARE  l’ importanza della costruzione della memoria delle donne.

MARIA CARLA TE LO GIURIAMO IL TUO STUPRO NON LO DIMENTICHIAMO.

NON C’E’ ANTIFASCISMO SENZA ANTISESSISMO.

In memoria di Marinella

Roma.
Verso l’una della notte del 6 marzo 1988, il brigadiere dei CC Sigismondo Fragassi in compagnia di due amici, il dr. Giampiero Pedone e il sig. Tarani, transitava in Piazza dei Massimi.
Seminascosti da una Fiat Panda parcheggiata in un angolo buio, curvi, gomito a gomito, contro il muro di uno stabile, tre giovani davano le spalle alla piazza.
Insospettito, il brigadiere scende e s’avvicina.
«… aiutato dai miei amici bloccavo i tre giovani». Prima ne afferra uno, poi un altro, costringendoli ad uscire dalla strettoia tra la Panda e il muro dove si erano infilati e solo allora vede le loro nudità, nota il sangue che li macchia e scorge la ragazza  «semisdraiata a terra, insanguinata, piangente e semi nuda».
Quella ragazza è Marinella.

Nei mesi di novembre e dicembre 2007 il Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche  di Radio Onda Rossa ha condotto un ciclo di trasmissioni dedicate alle strategie delle donne contro la violenza.

La trasmissione dedicata a Marinella è la trasmissione sulla memoria.
La memoria ci aiuta a costruire una nostra storia, a tessere le nostre genealogie e a scegliere le nostre relazioni, ad agire consapevolmente nel nostro contesto.
La nostra storia ci dà forza.
                           
                           
Il motore che ci ha spinte a raccontare, in radio prima e in questo libricino poi, è stato il persistere nel presente di una modalità di connivenza con gli stupratori che avviene non solo colpevolizzando la vittima di stupro, sostenendo pubblicamente gli stupratori o rendendosi complici col silenzio, ma anche subordinando la lotta contro la violenza sulle donne ad altre istanze considerate politicamente “prioritarie”.

Ribadiamo ancora una volta che non c’è progettualità politica senza una radicale trasformazione delle relazioni, che non c’è antifascismo senza antisessismo.


Dalla trasmissione del Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche (18.12.2007)

È su questo che lavoreremo oggi, sull’importanza della costruzione della memoria delle donne, sull’importanza delle mobilitazioni delle donne durante le vicende di Marinella, ma anche su come, quando le donne presero una posizione forte contro le connivenze nei confronti degli stupratori, questo generò una rottura e una lacerazione fortissima con molte parti del movimento, per le quali il discorso sulla violenza contro le donne era comunque subordinato alla lotta di classe e all’antifascismo. Poiché questi discorsi ci sembrano quanto mai attuali, diamo il via alla nostra trasmissione.

Innanzitutto vogliamo dirvi come abbiamo costruito la trasmissione: ci siamo rivolte alle compagne femministe e abbiamo chiesto loro di aiutarci nella costruzione di questo passato prossimo.

Parliamo infatti di una memoria dolorosa da ricostruire, ma necessaria; per questo  ringraziamo le nostre compagne per essersi messe in gioco ancora una volta.

Per tutto quello che vi diremo riguardo i fatti e il processo di Marinella, abbiamo utilizzato “Marinella, storia di una violenza, storia di un’ ingiustizia” edito dall’Associazione per l’Informazione Il Paese delle Donne che venne redatto subito dopo la morte di Marinella e che raccoglie tutti i documenti della vicenda, le testimonianze di Marinella e delle persone che le sono state vicine e tutto quello che una rete estesa di donne mise in atto in quelle circostanze per sostenerla.
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