Comunicato ACTion A: contestato Ferrara

Questo pomeriggio le donne di ACTion A, insieme ad Action e alle cittadine e i cittadini accorsi, si sono recate, al cinema Holiday in cui si teneva la chiusura della campagna elettorale di G.F.

    Tra il silenzio per non dargli visibilità e l’intenzione di manifestare, noi abbiamo scelto la seconda  perché per noi contestare personaggi come Lui è doveroso.
    Crediamo che sia importante uscire allo scoperto dimostrando  così che siamo tante a pensarla diversamente da certi personaggi, e che sui nostri corpi siamo solo noi a decidere.

    Oggi è accaduto qualcosa di speciale, le immigrate hanno deciso di scendere in piazza a contestare Ferrara gridandogli che non è certo a loro che deve insegnare che ogni vita è importante.

    Loro che hanno fatto lunghi viaggi per non mettere al mondo i loro figli in un paese di guerra e che  lottano tutti i giorni  per farli  sopravvivere in un paese che non li vuole e che non gli riconosce lo jus soli.
    Loro che combattono ogni giorno per affermare il loro diritto di soggiorno che gli è costantemente  negato da una società civile e una politica securitaria e allarmista che individua nelle/negli immigrati il nemico da cui ci si deve difendere.
    Dov’era Ferrara quando i loro bambini morivano di fame nei loro paesi di origine, dov’è Ferrara quando i loro figli vengono sfrattati da casa, buttati per strada o sfruttati dal lavoro minorile.
    Per Ferrara l’importante è mantenere in vita il feto e basta, quando poi viene al mondo esso diventa immediatamente un numero, un niente se non una merce.

    Oggi chiudiamo il cerchio delle contestazioni fatte a F. e ne riapriamo un altro più grande ci auguriamo, che passi anche attraverso le mobilitazioni.
    Da oggi diciamo basta,  nessuna politica si può più permettere di legiferare sui nostri corpi e sulle nostre scelte.
    La maternità può e deve essere unicamente una scelta consapevole.

    Accogliamo con entusiasmo la proposta di organizzare una assemblea nazionale con tutte le realtà di donne che si sono mobilitat
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foto presa da qui