analisi e riflessioni portate in occasione del tavolo
“La paura è una marea,
torna
indietro a chi la crea”
Governo della crisi e
politiche autoritarie,
pratiche di cospirazione e attivazione dal
basso.
analisi e riflessioni portate in occasione del tavolo
“La paura è una marea,
torna
indietro a chi la crea”
Governo della crisi e
politiche autoritarie,
pratiche di cospirazione e attivazione dal
basso.
Venerdì 20 marzo
Volturno Occupato
Via Volturno 37
ore 16:30 * Dibattito:
“La paura è una marea,
torna
indietro a chi la crea”
Governo della crisi e
politiche autoritarie,
pratiche di cospirazione e attivazione dal
basso.
A chiusura del tavolo di discussione:
Teatro forum sul
neoautoritarismo
Uno spettacolo di teatro partecipativo
sulle problematiche
della sicurezza e sulla crisi
dell’autorità.
Dopo una prima presentazione, la scena ripartirà
e i partecipanti/spettatori
verranno coinvolti nella ricerca di
alternative alla società della paura.
(per info:
www.parteciparte.com
<http://www.parteciparte.com/>)
0re 23
Diritto di Resistenza 2:
Carote sbriciolate, concerto
a seguire, Dj set e visual powered by radiosonar.net
Per ulteriori info: http://www.indipendenti.eu/blog/
“…insomma, nonostante tutto, voglio essere libera di sentirmi bella. Femmina. E così sentirmi donna. E forse anche in questo modo recuperare un po’ il mio essere madre, in un contesto per uomini pensato da uomini, in cui mancano gli strumenti per vivere la quotidianità al femminile e la possibilità di essere madri oltre al breve momento del colloquio. Ops, dimenticavo. Ho letto che il governo intende costruire presto nuove carceri: pensate che sia troppo chiedere che si ricordino di fare anche i bidet?”
tratto da RomaDentro, num 1 anno II, redazione interna all’Istituto di Rebibbia femminile
DOMENICA 8 MARZO 2009
@ VOLTURNOCCUPATO
ex-cinema Volturno
via Volturno 37 (Termini) Roma
ore 18:30
banchetti informativi:
Scarceranda, Ora d’aria
Slideshow:
Papillons, donne in carcere
di Melania Comoretto
(Rebibbia, Roma – 2008)
Slideshow:
le immagini di Scarceranda (1999-2009)
installAzione:
AleèAle
ore 19:00
presentazione dell’Associazione A Roma Insieme
presentazione del libro di Angela Davis
Aboliamo le prigioni?
(edizioni Minimumfax, 2009)
alla presenza di Geraldina Colotti
lettura di brani di "Autobiografia di una rivoluzionaria" di Angela Davis
interpretati da Raffaella De Gaudio
ore 20:30
Cena liberante con le ricette evasive di Scarceranda
ore 21:30
all’interno del festival
LA MALA DISTRIBUTION
proiezione del film-documentario
L’ora d’amore
di Andrea Appetito e Christian Carmosino
(Italia, 2008, 52′)
ore 22,30
intervento musicale straordinario di
Bianca Giovannini (BandaJorona)
e Ludovica Valori che eseguiranno alcuni brani sul carcere
a seguire concerto di Carolina Awisha Gentile (voce)
accompagnata da Andrea Moriconi (chitarra)
ingresso libero
ROMA – DOMENICA 8 MARZO 2009
PRESIDIO IN SOLIDARIETà CON LE PRIGIONIERE I PRIGIONIERI IN LOTTA – IN
SCIOPERO DELLA FAME CONTRO L’ERGASTOLO
Dal 9 al 16 marzo i detenuti e le detenute a vita nel carcere di
Rebibbia e degli altri istituti penitenziari del Lazio saranno in
sciopero della fame in adesione alla campagna per l’abolizione
dell’ergastolo “MAI DIRE MAI”.
Continua a leggere
dalle 18 alle 21
Incontro aperto su Autogestione, DIY, Autonomia cosa si è fatto,cosa si può fare
L’occupazione di L38 squat compie 18 anni. In questo tempo hanno vissuto
qui per un periodo di mesi o di anni piu’ di 50 persone e migliaia hanno
attaversato una o tantissime volte questo spazio.
In questi anni tante sono state le sperimentazioni sulla via
dell’autogestione, dell’autonomia, della costruzione di un’esistenza altra.
Vorremmo confrontarci con chi ha tentato sperimentazioni simili (pirati,
squatters, centri sociali, occupanti di casa, studenti dell’onda,
occupazioni rurali, hackers, fanzinar*, riciclator* estrem*, coltivator*
indoor, feticisti diy ecc. ecc.)o anche con chi ha solo
teorizzato/fantasticato una alternativa libertaria, ecologica e
antiautoritaria all’esistente.
Pensiamo sia maturo il tempo per fare un bilancio delle tante
sperimentazioni, capire cosa ha funzionato, cosa no e rilanciare, verso
nuovi orizzonti, possibilmente unendo forze, esperienze, intelligenze e
abilità.
Dalle 21 alle 02
Installazioni interattive, cena acustica, cocktail bar /birreria, mostre e
video sulla storia di L38 Squat, DJ set a cura di RADIOPIRATA38
L38 Squat – Via Giuliotti 8x (sesto ponte del Laurentino 38)
bus 776 da Metro B Laurentina
venerdì 27 febbraio 2009
loa acrobax
via della vasca navale 6
RETE CONTRO IL PACCHETTO SICUREZZA
http://nopacchettosicurezza.noblogs.org
ore 20.00
cena con performance teatrali, proiezioni video e foto del corteo del 31
gennaio
ore 21.00
Nessun lager, nessun CPT, né a Lampedusa, né altrove
proiezione dei documentari:
–
"Come un uomo sulla terra" (regia di Andrea Segre e Dagmawi Yimer, in collaborazione con Riccardo Biadene)
– "A sud di Lampedusa" (regia di Andrea Segre, in collaborazione con
Stefano Liberti e Ferruccio Pastore)
sarà presente il regista Andrea Segre
dalle 23.00
selezioni musicali trash ’70/’80/’90 con Take It Easy (ROR)
articolo da Osserva rosa
In continuità con la campagna
"Obiettiamo gli Obiettori"
proposta dalle Mai Stat@ Zitt@ di Milano
segnaliamo queste importanti informazioni
per la difesa dei nostri diritti
Pillola del giorno dopo
Come denunciare i medici che si rifiutano di prescriverla:
Scarica l’esposto-tipo, tenendo conto che i fatti esposti sono relativi ad un caso specifico, e vanno quindi sostituiti con la situazione che hai dovuto concretamente affrontare
Come denunciare i farmacisti che si rifiutano di venderla:
Scarica la denuncia-tipo per i farmacisti che si rifiutano di vendere la pillola del giorno dopo
Consigli pratici contro l’ostruzionismo ospedaliero
* Fatti sempre registrare all’entrata del Pronto Soccorso
* Chiedi al personale medico e infermieristico con cui vieni in contatto di qualificarsi
* Se ti dicono che il ginecologo di turno non può riceverti, chiedi il motivo e le sue generalità
* Fatti rilasciare una cartella di Pronto Soccorso contenente i motivi della mancata prescrizione
* Se si rifiutano di aderire a queste tue legittime richieste e ti allontanano senza giustificato motivo, chiama subito le forze dell’ordine e denuncia il tutto sul posto in loro presenza.
Pillola del giorno dopo
La pillola del giorno dopo (meglio sarebbe chiamarla contraccezione di emergenza), commercializzata nel nostro Paese con il nome di Norlevo o Levonelle, è un farmaco utilizzato come contraccettivo di emergenza entro le 72 ore successive ad un rapporto sessuale non protetto: il levonorgestrel, nella dose di 1,5 mg assunta per via orale, agisce inibendo o alterando la qualità dell’ovulazione (come peraltro fanno tutti i contraccettivi ormonali) e non interferendo in alcun modo sull’impianto dell’ovulo fecondato sulla mucosa uterina, che avviene 8 giorni dopo la fecondazione; poiché la gravidanza inizia appunto con l’annidamento dell’ovulo fecondato nella mucosa uterina, non può affermarsi che il farmaco sia abortivo, non solo perchè non interrompe una gravidanza in atto, ma anche perché non interferisce sul destino di un ovulo fecondato (cosa che per alcuni è equiparabile ad un aborto). Il metodo, che ha un’efficacia tanto maggiore quanto prima viene utilizzato, è inefficace se l’impianto dell’ovulo è già avvenuto: in tal caso, tuttavia, l’assunzione del farmaco non influisce sulla prosecuzione della gravidanza.
In italia la pillola del giorno dopo può essere venduta con ricetta nominale non ripetibile prescritta da un medico: pertanto in caso di necessità è necessario rivolgersi obbligatoriamente a un medico o a un ginecologo, con tutte le difficoltà (sia di ordine pratico che di ordine psicologico) che si ricollegano a tale eventualità. In molti Paesi europei la contraccezione d’emergenza è liberamente acquistabile come farmaco da banco, e in alcuni casi viene addirittura distribuita gratuitamente. Negli Stati Uniti la FDA ha stabilito che la cosiddetta pillola del giorno dopo possa essere acquistata dai maggiorenni senza la ricetta medica (estate 2006).
Un’altra peculiarità del nostro Paese riguarda l’obiezione di coscienza, che è prevista soltanto dalla legge 194 sull’interruzione di gravidanza (e che quindi prevede una gravidanza accertata), ma secondo un parere non vincolante del Comitato Nazionale per la Bioetica potrebbe essere estesa alla prescrizione della pillola del giorno dopo (in assenza di una gravidanza accertata).
Sono segnalati in tutta Italia casi di ospedali che negano la prescrizione della pillola del giorno nei momenti critici in cui non è reperibile né il medico nel consultorio familiare, né il medico di base (per esempio durante i finesettimana), adducendo come come motivo l’obiezione di coscienza dei medici di turno.
(http://www.lucacoscioni.it//pillola_del_giorno_dopo)
Questo piccolo grande errore.
Con Pillolissima 2009 libertà e autodeterminazione!
Il 14 febbraio è il giorno degli innamorati: per questo ci siamo chieste
se i rapporti amorosi tra giovani e meno giovani siano tutelati effettivamente con l’accesso a misure preventive e anticoncezionali.
Questa notte i più grandi ospedali di Roma sono stati oggetto di un blitz-inchiesta da parte di studentesse (di alcune scuole di Roma e delle due università La Sapienza e Roma 3) e precarie. L’obiettivo è quello di tracciare una mappa di quegli ospedali in cui illegalmente si esercita l’obiezione di coscienza sulla contraccezione di emergenza. Verso le 22.00 piccoli gruppi di donne sono entrati contemporaneamente nelle sale dei pronto soccorso richiedendo la cosidetta "pillola del giorno dopo", che deve essere assunta entro le 72 ore dal rapporto sessuale ma la cui efficacia diminuisce col passare delle ore.
I dati raccolti la scorsa notte sono i seguenti.
Il policlinico Gemelli e l’ospedale S.Pietro Fate Bene Fratelli non prescrivono la pillola. Difronte alle insistenze delle studentesse, il personale risponde che questi sono ospedali cattolici(come se si fossero dimenticati di essere convenzionati con lo stato italiano), giustificando, in questo modo, l’omissione di soccorso.
L’ospedale CTO rifiuta la prescrizione della pillola e al momento di rilasciare la dichiarazione del rifiuto, la dottoressa chiede di pagare il ticket di 25 euro, indirizzando poi la richiedente ad un altro ospedale per avere la prescrizione della pillola, dopo aver pagato un altro ticket.
I pronto soccorsi degli ospedali Policlinico Umberto I, San Filippo Neri, San Camillo Forlanini, S.Eugenio, Pertini prescrivono la pillola solo dietro pagamento del ticket di 25 euro. In particolare l’ospedale S.Eugenio viene indicato da più ospedali come il luogo in cui viene prescritta la pillola "senza problemi".
Negli ospedali S.Andrea, Policlinico Casilino , Policlinico Tor Vergata si segnala la presenza di obiettori ma, allo stesso tempo, la possibilità di ottenere la prescrizione della pillola, anche se con tempi di attesa non prevedibili e sempre dietro il pagamento del ticket.
Denunciamo l’omissione di soccorso e l’interruzione di un pubblico servizio degli ospedali, laddove è illegale che i medici ricorrano all’obiezione di coscienza. La contraccezione di emergenza infatti ha un effetto prefertilizzante e non abortivo, non prevede restrizioni d’uso (è un farmaco che rientra nella "classe 1" dell’ OMS) e deve essere prescritta senza diagnosi.
Ribadiamo inoltre che la salute deve essere un sevizio pubblico e gratuito per tutti e tutte, migranti e cittadini/e italiani/e: per questo riteniamo inaccettabile il costo del ticket (solo per farsi prescrivere una pillola) pari a 25 euro che devono essere sommate al costo del farmaco(circa 13 euro). La nostra azione è volta a rimettere al centro del dibattito pubblico la libertà delle donne nella gestione del proprio corpo, troppo spesso utilizzato strumentalmente per dare avvio a provvedimenti dettati dalla morale cattolica e che limitano la possibilità di scegliere una sessualità e una maternità consapevole.
Per questo noi obiettiamo gli obiettori.
Tutte le donne devono avere accesso ad un’informazione laica e libera su sessualità e prevenzione, che agendo prima dell’emergenza educhi a una sessualità consapevole; a un sistema di welfare universale che consenta prestazioni sanitarie gratuite e servizi che ne sostengano l’autodeterminazione, a partire da consultori, asili pubblici e centri antiviolenza.
La libertà e i diritti delle donne non saranno il prezzo da pagare in questa crisi. Né ora né mai.
Studentesse e precarie
pillolissima2009@gmail.com
http://pillolissima2009.splinder.com
assemblea cittadina mercoledì 18 febbraio alle ore 21
al csoa Forte Prenestino
Il diritto di manifestare nelle strade e nelle piazze della nostra città
è stato posto pesantemente sotto attacco nei giorni scorsi dal fuoco
incrociato di attori economici (Confcommercio), istituzionali (prefetto
Pecoraro, sindaco Alemanno), mediatici (Il Messaggero). E’ un tema che
ricorre ciclicamente nelle esternazioni di reazionari di tutte le risme,
sempre pronti a denunciare il carattere fastidioso della libera
espressione del conflitto sociale, ma in queste ultime settimane la faccenda ha
raggiunto toni parossistici. Ha cominciato Pambianchi, presidente dei
commercianti romani, a invocare la chiusura del centro ai cortei, in
quanto disturbatori dei buoni affari dei suoi associati.
Ha rilanciato il prefetto Pecoraro promettendo di liberare la città dai manifestanti.
Ha infine raggiunto l’apice il colonnello Maroni, ministro di Polizia, con i suoi
editti degni del ventennio fascista. Il tutto amplificato da una
vergognosa campagna disinformativa del Menzognero, quotidiano del palazzinaro
Caltagirone, che si è fatto paladino dei “cittadini” prigionieri dei
manifestanti, come se questi ultimi non fossero “cittadini” anche
loro.
I toni sono poi sfumati nelle giornate successive ma la sostanza non
cambia di molto: i cortei disturbano il flusso incessante della produzione e del
consumo, sono luoghi di cultura critica e di emersione della tante
problematiche che agitano una società ingiusta, permettono alle persone
di uscire di casa per ritrovarsi, condividere, respirare aria di
liberazione.
E’ evidente il progetto di ridurre progressivamente gli spazi di
agibilità democratica in questo periodo storico caratterizzato da una crisi
economica che produrrà malcontento sociale e, speriamo, voglia di organizzarsi e
di scendere in piazza.
Militarizzazione dei territori, delirio securitario,
“strategia della paura”, video-sorveglianza senza più limiti,
riduzione del conflitto sociale a problema di ordine pubblico, divieto di
manifestare, sono aspetti diversi di un problema unico: il tentativo di
proporre una svolta autoritaria per gestire la crisi. Dovremo aspettarci
nell’immediato futuro altre puntate di questa indecente telenovela
fascistoide, per esempio la firma di un protocollo d’intesa per limitare
i cortei vincolante per tutti.
Rete Antifascista Metropoliatna
Domenica 8 febbraio 2009, con partenza alle 16.30 dalla stazione FFSS di Nettuno, un colorato corteo interetnico sfilerà per le vie della città per riaffermare la necessità di una società multiculturale, vicina ai deboli e per chiedere pieni diritti di cittadinanza per i migranti che fuggono da guerra e fame per migliorare le proprie condizioni di vita, lavorando nostro Paese nel rispetto delle leggi. Il vile gesto xenofobo compiuto a Nettuno la notte tra sabato e domenica scorsi ci riempie di sgomento. Mai tanta cieca violenza aveva attraversato le nostre strade. Singh, un ragazzo di origine indiana è stato picchiato a sangue e dato alle fiamme mentre dormiva nella stazione ferroviaria. Singh è ricoverato in condizioni molto gravi al S.Eugenio di Roma e la prognosi è ancora riservata. Esprimiamo viva solidarietà a Singh, la sua famiglia e a tutta la comunità indiana, presente nel nostro territorio da oltre vent'anni, stimata ed impegnata sia nel commercio che nel settore agricolo. Contestiamo chi vuole in modo ipocrita e strumentale far passare questi episodi razzisti come bravate giovanili, gesti dovuti all’uso eccessivo della droga e dell’alcool. La chiara premeditazione con cui è stata perpetuata questa aggressione spaventosa dimostra l'intenzionalità degli aggressori. Fermarsi ad una pompa di benzina, prendere del carburante, entrare in stazione, picchiare un giovane, dipingergli il volto di vernice grigia, cospargerlo di benzina ed infine appiccare il fuoco, non sono gesti prodotti da “ricerca sfrenata di emozioni” ma sono atti consci e, drammaticamente, studiati, come pure la scelta di un uomo indifeso e in una condizione di vita disagiata. Obiettivo fondamentale della manifestazione sarà l’intrecciarsi delle culture e delle nazionalità, per una realtà sociale di condivisione e rispetto che lavora per sradicare l’odio contro il diverso. Il cosiddetto “Pacchetto sicurezza”, che verrà votato domani al Senato, prevede una serie di norme che restringono i diritti dei migranti e ne aumentano la precarietà dell’esistenza, rendendo possibile il ripetersi di episodi come quello di Nettuno. Se il pacchetto sarà approvato, chi è senza permesso di soggiorno rischia di essere denunciato dal medico se va al Pronto Soccorso, non potrà più riconoscere i figli e le figlie, sposarsi o inviare i soldi a casa. Il DDL prevede inoltre l’aumento della detenzione nei CIE (ex CPT) fino a 18 mesi , l’aumento della tassa per la richiesta o il rinnovo del permesso di soggiorno. Viene, inoltre, introdotto anche il reato di ingresso e soggiorno illegale nello Stato. Ma che “pacchetto sicurezza”, cittadinanza per tutti! Assemblea permanente antirazzista Nettuno, 04.02.2009