La nostra resistenza è pane quotidiano

Il 7 aprile del 1944 morivano , fucilate dai nazisti, dieci donne.
Clorinda Falsetti, Italia Ferracci, Esperia Pellegrini, Elvira Ferrante,
Eulalia Fiorentino, Elettra Maria Giardini, Concetta Piazza, Assunta Maria
Izzi, Arialda Pistolesi, Silvia Loggreolo furono assassinate al ponte di
ferro perchè insieme ad altri ed altre abitanti dei quartieri limitrofi
avevano assaltato un forno. Volevano riprendere la farina e
il pane che i fascisti negavano alla popolazione straziata dalla guerra e
destinavano, invece, ai tedeschi.
La loro morte doveva essere l’esempio che scoraggiasse chi intendeva
ribellarsi, ma il ricordo del loro coraggio è ancora la forza di chi cerca
giustizia.
Il 25 aprile vogliamo mantenere viva la memoria della resistenza di quelle
donne che,
come molte altre, pagarono con la vita un gesto di disobbedienza contro un
regime che ne schiacciava la dignità.


Quella storia ci appartiene, non è finita. Ricordarle è anche parlare
delle donne che ogni giorno resistono con i propri corpi alle guerre, alle
privazioni, alla negazione di libertà e delle diverse forme di esistenze.
Corpi violabili ma resistenti ogni giorno nel chiuso delle case e delle
famiglie
dove è quotidiana l’appropriazione dell’affettività e del lavoro;
negli spazi pubblici,
dove le aggressioni verbali e fisiche
vorrebbero ricondurci alla sottomissione e dove le lesbiche sono oggetto
di stupri punitivi per rieducarle” e costringerle all’ordine
eterosessuale.
La nostra resistenza è pane quotidiano perché lottare è la forma di
esistenza che abbiamo scelto in una società che nega, stravolge e si
appropria continuamente di ciò che siamo.

25 aprile 2009 ponte di ferro dalle 9:30 alle 10:30
in ricordo delle dieci donne giustiziate dai nazifascisti.

Antifasciste romane

SIAMO TUTTE CLANDESTINE!! NO AL PACCHETTO SICUREZZA, NON AI MEDICI SPIA!3 APRILE ’09 – ORE 17.00 – davanti al Ministero del lavoro, salute, politiche sociali (via Veneto 56, metro Barberini)

Presidio di solidarietà a Kadiatou, la donna ivoriana denunciata comeclandestina da un medico dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli dove èandata a partorire

Evidentemente uno o più operatori sanitari, resi  troppo zelanti dal loro
razzismo, si sono sentiti in dovere di applicare una legge ancora prima che
fosse approvata.
Il 4 febbraio scorso, infatti, il Senato ha varato il cosiddetto Pacchetto
Sicurezza (ddl 733), che contiene, tra l'altro, una modifica all'articolo
35 del Testo Unico sull'Immigrazione (Dlgs 286-1998) che elimina la
garanzia, per gli irregolari che vanno a curarsi, di non essere segnalati
da parte dei sanitari. Un vergognoso provvedimento che impedisce di fatto
alle cittadine e ai cittadini stranieri, non in regola con il permesso di
soggiorno, di accedere alle prestazioni sanitarie. 
Ancora una volta repressione e controllo giungono sin dentro le corsie
degli ospedali dove dovrebbero essere garantiti diritti universali come
quello alla salute e alle cure!!
Nell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli, a Kadiatou Kante è stato
sottratto il bambino impedendole persino di allattarlo per i 10 giorni che
ci sono voluti per dimostrare che era in attesa del riconoscimento
dell’asilo politico. Cosa succederà nei casi di espulsione di una donna
immigrata? Che fine faranno i bambini “clandestini”? Quante saranno le
donne che pur di evitare l’espulsione o di vedersi portare via il bambino
ricorreranno ai circuiti illegali per partorire o abortire rischiando la
morte? Kadiatou purtroppo non è neanche la prima vittima, appena due
settimane fa Joy Johnson, una nigeriana di appena 24 anni moriva di
tubercolosi per la paura di essere denunciata qualora si fosse presentata
in ospedale per farsi curare.
Se questa legge viene approvata definitivamente, nonostante le proteste
della maggioranza dei medici italiani, non solo gli immigrati irregolari
rischiano la segnalazione e l’espulsione per il solo fatto di ricorrere a
cure mediche, ma in caso di parto sarà impossibile anche la registrazione
anagrafica del bambino!
Ancora una volta il corpo delle donne viene utilizzato come pretesto per
giustificare leggi repressive. Non è un caso che proprio il pacchetto
sicurezza sia stato approvato strumentalizzando gli episodi di violenza
contro le donne degli ultimi mesi. Sull’onda del clamore mediatico creato
ad arte intorno a questi stupri si è voluto far credere che gli unici
responsabili della violenza contro le donne sono gli immigrati. Una
menzogna: 142 donne sono state uccise  nel 2008 e centinaia di migliaia
quelle picchiate e violentate dai loro mariti, fidanzati, amici. Che
c’entrano gli immigrati? Aumentare la paura dello straniero, la
diffidenza e l'odio serve solo a nascondere i veri responsabili della
insicurezza dei cittadini: i poteri forti che creano la precarietà, che
tagliano i servizi sociali, che licenziano, che fanno degradare i nostri
quartieri.
Contro pacchetti sicurezza e norme xenofobe che ci vogliono distinguere in
cittadine/i con e senza diritti, rispondiamo che 
SIAMO TUTTE CITTADINE DEL MONDO E ANDIAMO DOVE CI PARE! 
QUESTE MISURE NON DEVONO PASSARE!


Independence Days – 18-21 Marzo

Venerdì 20 marzo
Volturno Occupato
Via Volturno 37

ore 16:30 * Dibattito:
“La paura è una marea,
torna
indietro a chi la crea”

Governo della crisi e
politiche autoritarie,
pratiche di cospirazione e attivazione dal
basso.

A chiusura del tavolo di discussione:
Teatro forum sul
neoautoritarismo

Uno spettacolo di teatro partecipativo
sulle problematiche
della sicurezza e sulla crisi
dell’autorità.
Dopo una prima presentazione, la scena ripartirà
e i partecipanti/spettatori
verranno coinvolti nella ricerca di
alternative alla società della paura.
(per info:
www.parteciparte.com
<http://www.parteciparte.com/>)

0re 23

Diritto di Resistenza 2:

Carote sbriciolate, concerto

a seguire, Dj set e visual powered by radiosonar.net

 

Per ulteriori info: http://www.indipendenti.eu/blog/

8 marzo al volturno occupato

…insomma, nonostante tutto, voglio essere libera di sentirmi bella. Femmina. E così sentirmi donna. E forse anche in questo modo recuperare un po’ il mio essere madre, in un contesto per uomini pensato da uomini, in cui mancano gli strumenti per vivere la quotidianità al femminile e la possibilità di essere madri oltre al breve momento del colloquio. Ops, dimenticavo. Ho letto che il governo intende costruire presto nuove carceri: pensate che sia troppo chiedere che si ricordino di fare anche i bidet?

tratto da RomaDentro, num 1 anno II, redazione interna all’Istituto di Rebibbia femminile


DOMENICA 8 MARZO 2009
@ VOLTURNOCCUPATO
ex-cinema Volturno
via Volturno 37 (Termini) Roma

ore 18:30

banchetti informativi:
Scarceranda, Ora d’aria

Slideshow:
Papillons, donne in carcere
di Melania Comoretto
(Rebibbia, Roma – 2008)

Slideshow:
le immagini di Scarceranda (1999-2009)

installAzione:
AleèAle

ore 19:00

presentazione dell’Associazione A Roma Insieme

presentazione del libro di Angela Davis
Aboliamo le prigioni?
(edizioni Minimumfax, 2009)
alla presenza di Geraldina Colotti

lettura di brani di "Autobiografia di una rivoluzionaria" di Angela Davis
interpretati da Raffaella De Gaudio

ore 20:30

Cena liberante con le ricette evasive di Scarceranda

ore 21:30

all’interno del festival
LA MALA DISTRIBUTION
proiezione del film-documentario
L’ora d’amore
di Andrea Appetito e Christian Carmosino
(Italia, 2008, 52′)

ore 22,30

intervento musicale straordinario di
Bianca Giovannini (BandaJorona)
e Ludovica Valori che eseguiranno alcuni brani sul carcere

a seguire concerto di Carolina Awisha Gentile (voce)
accompagnata da Andrea Moriconi (chitarra)

ingresso libero

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8 MARZO SOTTO LA SEZIONE FEMMINILE DEL CARCERE DI REBIBBIA

 ROMA – DOMENICA 8 MARZO 2009
PRESIDIO IN SOLIDARIETà CON LE PRIGIONIERE I PRIGIONIERI IN LOTTA – IN
SCIOPERO DELLA FAME CONTRO L’ERGASTOLO

Dal 9 al 16 marzo i detenuti e le detenute a vita nel carcere di
Rebibbia e degli altri istituti penitenziari del Lazio saranno in
sciopero della fame in adesione alla campagna per l’abolizione
dell’ergastolo “MAI DIRE MAI”.
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ORA E SEMPRE ANTIFASCISTE, ECCO DOVE SONO LE FEMMINISTE!

Riportiamo di seguito il comunicato su quanto accaduto in questi giorni a Palermo.
Tutta la nostra solidarietà va alle Malefimmine. Siamo forti della stessa lotta.
Rivolta femminista pratica antifascista!

In questi ultimi giorni si sono verificati una serie di eventi
alquanto preoccupanti:
dapprima abbiamo ricevuto la mail di un membro di  comunione e
liberazione che cercava di infiltrarsi, e stanotte sui muri del centro
sociale, in cui abbiamo la nostra sede, è stato scritto "collettivo
Maletroie" firmato casa pound.
Premettiamo che precedentemente avevamo trovato un’altra scritta
 che
recitava " compagna quando  ce vedi te se bagna" che noi avevamo
sottovalutato.

Riteniamo che tali scritte siano esemplificative dell’ideologia che
risiede dietro le ultime mobilitazioni delle destre sulla questione
delle donne.
Il clima in tutte le città d’Italia sta diventando irrespirabile.
Essere presenti sul territorio, rivendicare i propri diritti, lottare
per i propri deisideri diventa ogni giorno più difficile.
E le ronde e il pacchetto sicurezza non fanno che coprire e
legittimare quelle che altro non sono che squadracce fasciste libere
di agire per le strade indisturbate e coperte dalle forze dell’ordine.
Invitiamo tutt* a riflettere e ad essere numeros*,presenti e partecipi
alle iniziative per l’8 marzo.
ORA E SEMPRE ANTIFASCISTE, ECCO DOVE SONO LE FEMMINISTE!
INDECOROSE E LIBERE
IL COLLETTIVO MALEFIMMINE


 
http://www.myspace.com/malefimmine

http://malefimmine.noblogs.org/

sabato 28/2/2008 giornata di festa per i 18 anni di occupazione di L38 Squat

dalle 18 alle 21

Incontro aperto su Autogestione, DIY, Autonomia cosa si è fatto,cosa si può fare


L’occupazione di L38 squat compie 18 anni. In questo tempo hanno vissuto
qui per un periodo di mesi o di anni piu’ di 50 persone e migliaia hanno
attaversato una o tantissime volte questo spazio.

In questi anni tante sono state le sperimentazioni sulla via
dell’autogestione, dell’autonomia, della costruzione di un’esistenza altra.

Vorremmo confrontarci con chi ha tentato sperimentazioni simili (pirati,
squatters, centri sociali, occupanti di casa, studenti dell’onda,
occupazioni rurali, hackers, fanzinar*, riciclator* estrem*, coltivator*
indoor, feticisti diy ecc. ecc.)o anche con chi ha solo
teorizzato/fantasticato una alternativa libertaria, ecologica e
antiautoritaria all’esistente.
Pensiamo sia maturo il tempo per fare un bilancio delle tante
sperimentazioni, capire cosa ha funzionato, cosa no e rilanciare, verso
nuovi orizzonti, possibilmente unendo forze, esperienze, intelligenze e
abilità.


Dalle 21 alle 02


Installazioni interattive, cena acustica, cocktail bar /birreria, mostre e
video sulla storia di L38 Squat, DJ set a cura di RADIOPIRATA38


L38 Squat – Via Giuliotti 8x (sesto ponte del Laurentino 38)
bus 776 da Metro B Laurentina