MARTEDI 29 SETTEMBRE PRESIDIO A PIAZZALE CLODIO PER I COMPAGNI ARRESTATI DELLA 8 MARZO

 

Lunedì
14 settembre, le forze del dis-ordine si sono introdotte con la forza
nell’edificio della ex-scuola 8 Marzo occupata di Magliana, con
l’evidente intenzione di sgomberare lo stabile che ospita le famiglie
di sfrattati, precari, disoccupati.
Lo sgombero non è riuscito, grazie alla resistenza pacifica ma
determinata degli occupanti e delle occupanti. Costretti dall’assedio
delle forze armate anche loro, come gli operai dell’Insse, sono saliti
sul tetto per difendere la loro casa e, con essa il diritto di tutti
noi a non rassegnarsi e a lottare.
Visto il fallimento dell’intento iniziale, i carabinieri hanno
tratto in arresto 5 occupanti. Contro di loro sono state mosse accuse
infamanti, basate solo ed esclusivamente sulle dichiarazioni false di
un ex occupante allontanato dall’occupazione un anno fa perché violento.
Queste dichiarazioni sono state riportate ed amplificate nei giorni
scorsi dalla stampa, e in particolare dai quotidiani di proprietà di
famigerati costruttori romani quali Bonifaci e Caltagirone. Il
risultato è stato quello di aver generato una campagna mediatica tesa a
criminalizzare tutto il movimento per il diritto all’abitare, un
movimento che evidentemente fa paura a questa classe politica incapace
di risolvere problemi come la casa, il lavoro, la precarietà, il
reddito, e che teme che queste questioni mobilitino lotte generalizzate.
Dopo una settimana di carcerazione preventiva il Gip ha convalidato
gli arresti per i 4 occupanti che, quindi, rimarranno in carcere fino a
che sulla loro situazione non si esprimerà il tribunale del riesame,
fra non meno di due settimane. Francesca è stata addirittura trasferita
da Rebibbia a Civitavecchia, allontanandola ancora di più dalla sua
famiglia e da tutti/e noi. Il quinto occupante si trova attualmente
agli arresti domiciliari, che gli sono stati confermati.
Sandro è stato scarcerato mercoledì sera poiché secondo il Gip non
esistono più le motivazioni per prolungare la carcerazione preventiva.
Gabriele e Sandrone sono ancora a Regina Coeli e Francesca a
Civitavecchia. E’ una scelta punitiva, che dà valore alle parole di un
unico testimone, un uomo violento attualmente indagato per lesioni
aggravate contro la sua ex compagna, che è stato usato per montare un
falso e infamante teorema politico-giudiziario contro l’Occupazione!
Francesca, Gabriele, Sandrone e Simone devono essere immediatamente
rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è quella di essere
lavoratori precari e non potersi permettere di acquistare una casa.
In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone,
attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli dove e’
stato medicato d’urgenza nei giorni scorsi. Affetto da un tumore per il
quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo,
dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione ma il
sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la
reperibilità.
MARTEDI 29 SETTEMBRE SI RIUNIRA’ IL TRIBUNALE DEL RIESAME PER
DECIDERE SULLA SCARCERAZIONE DEI COMPAGNI E DELLA COMPAGNA ARRESTATI:
PARTECIPIAMO TUTTI AL PRESIDIO DI SOLIDARIETA’ !!!
GABRIELE, FRANCESCA, SANDRONE E SIMONE DEVONO ESSERE LIBERATI!!!