Libertà per la compagna e i compagni arrestati!
Non abbiamo nulla da nascondere
Noi non paghiamo il pizzo, noi lottiamo!
Lunedi 14 settembre 5 compagni di lotta
dell’8 Marzo occupata di Magliana sono stati prelevati dai carabinieri
in modo coatto alle ore 4.40 di mattina e portati a Regina Coeli e a
Rebibbia.
Le forze del dis-ordine si sono introdotti con la forza nell’edificio
della ex-scuola che ospita tutti noi: famiglie di sfrattati, precari,
disoccupati; ci hanno costretto a rifugiarci sul tetto per difendere il
nostro spazio.
Ci hanno detto che era solo una perquisizione, ma il modo di agire era
quello di uno sgombero ben organizzato. Non ci sono riusciti e per
ritorsione hanno portato via 5 occupanti. Hanno sfondato le porte della
varie stanze spaventando anche i bambini che sono stati perfino
costretti a saltare il primo giorno di scuola.
Proseguono così il gioco e gli interessi dei consiglieri del Pdl come
Luca Gramazio, Fabrizio Santori, Luca Malcotti e dei palazzinari
romani, in primis Gaetano Caltagirone e Domenico Bonifici che usano
l’arma della diffamazione mezzo stampa, attraverso “Il Messaggero” e
“Il Tempo” per colpire al fianco un movimento che fa paura a questa
classe politica incapace di risolvere problemi come la casa, il lavoro,
la precarietà, il reddito, e che teme che queste questioni mobilitino
lotte generalizzate.
Non abbiamo nulla da nascondere.
Le diffamazioni diffuse da sedicenti giornalisti, che qui non sono mai
venuti a fare un’inchiesta, non ci hanno fatto recedere dalla nostra
lotta perché questa nasce dalla necessità di abitare in una casa e dal
desiderio di un diverso convivere, di riprenderci la vita e non
sopravvivere.
Per questo, in questi due anni di occupazione, abbiamo recuperato uno
spazio pubblico abbandonato al degrado da ben 20 anni, riaprendolo a
tutto il quartiere. E’ così che ci siamo guadagnati la solidarietà
degli abitanti, molti dei quali, oggi sotto sfratto, si sono
conquistati, anni fa e con la lotta, la loro casa.
Gabriele, Francesca, Simone, Sandro e Sandrone devono essere
immediatamente rimessi in libertà, perché l’unica colpa che hanno è
quella di essere lavoratori precari e non potersi permettere di
acquistare una casa.
In particolare chiediamo con forza la liberazione di Sandrone,
attualmente recluso presso il centro clinico di Regina Coeli che
proprio ieri e’ stato medicato d’urgenza. Affetto da un tumore per il
quale e’ in attesa di un terzo intervento chirurgico al San Camillo,
dovrebbe ricevere a breve notizie sulla data dell’operazione ma il
sequestro del suo cellulare ne rende difficile, se non impossibile, la
reperibilità.
Questi 5 compagni rischiano di dover passare ancora dei giorni privati
della loro libertà personale per un’inchiesta costruita senza nessun
fondamento concreto, tanto che le accuse più gravi sono già cadute così
come cadranno tutte le altre!
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VENERDÌ 18 ALLE ORE 17.30 A VIA DELL’IMPRUNETA 51:
CORTEO CITTADINO A MAGLIANA