PIUTTOSTO CHE VESTIRE SFRUTTAMENTO LE CALZE CE LE DISEGNEREMO SUL CORPO!

Con un fax, la vigilia di Capodanno, il gruppo OMSA – GoldenLady ha fatto sapere alle 239 lavoratrici dello stabilimento Omsa di Faenza che il 12 marzo 2012, alla fine della cassa integrazione, saranno licenziate.
La vertenza è iniziata nel 2010 quando arrivò, all’improvviso e senza nessuna comunicazione ai sindacati, l’avviso di chiusura e l’inizio della cassa integrazione. I macchinari furono immediatamente portati via e rimase solo una produzione minima.

Va subito chiarito che la produzione dei prodotti OMSA non sta subendo una flessione né alcun danno causato dalla crisi in corso, e che la delocalizzazione della produzione da parte dell’azienda è esclusivamente mirata ad avere un vantaggio economico ed un maggior profitto. Da un lato si lucra sulle spalle delle donne serbe costrette a lavorare con salari iniqui, dall’altro si licenziano le lavoratrici di Faenza senza alcun legame reale con la produzione delle calze che realizzano da oltre vent’anni.
Il caso Omsa è emblematico proprio perchè evidenzia che anche laddove la crisi non c’è, a prevalere sono sempre gli interessi del profitto, che la crisi la creano.

Dal 2010 ad oggi le lavoratrici hanno ascoltato molte promesse, partecipato a tavoli istituzionali, sperato in un progetto di riconversione del sito ecc.. ma nonostante le trattative in corso fra l’azienda la Regione ed il Ministero dello sviluppo economico, il giorno 27 dicembre 2011 l’azienda ha nuovamente comunicato alle lavoratrici che al termine della cassa integrazione sarebbero state tutte definitivamente licenziate precludendo loro anche la possibilità di avere accesso agli ammortizzatori sociali.
La notizia è stata immediatamente accompagnata da iniziative di solidarietà, tra cui la campagna di boicottaggio in corso che stiamo sostenendo quest’oggi.
Lo strumento del boicottaggio sta funzionando tanto da aver costretto la OMSA a togliere il marchio dai propri prodotti proprio perchè la campagna in corso sta portando all’azienda un danno effettivo.
Nella giornata di oggi 28 gennaio in tutta Italia si stanno svolgendo iniziative di informazione e solidarietà attiva con le lavoratrici di Faenza, unisciti alla lotta!

Perchè le donne non comprino prodotti dannose per altre donne, per invitare alla solidarietà ed alla partecipazione, perchè questa lotta sia di esempio per tutt*, perchè nonostante la crisi che ci vogliono far pagare non accetteremo supinamente le decisioni che vorrebbero imporci.
Sosteniamo questa lotta con la nostra solidarietà perchè sia tutelato sempre ed ovunque il lavoro di tutt*!!!

OMSA…TI COMPRO SE NON LICENZI!