piccolo breviario di consigli per la buona educazione dell’antifascista
L’antifascista nei cortei
Un antifascista coi fiocchi, quand’è a un corteo, tieneben presente che non tutt@ sono cintura nera e settimo dan di jujitsu enon mette in pericolo pacific* manifestanti facendol* trovare nel mezzodi un campo di battaglia, perché un antifascista sa che è del fascistala forza dei muscoli e dell’antifascista la forza delle idee. Unantifascista coi fiocchi sa di certo che la lotta corpo a corpo èplausibile, perché sono proprio i fascisti a cercarla e certamente nonporgerà l’altra guancia, l’antifascista sa resistere, ma sceglierà ilmomento e il luogo giusto permettendo a chi sa essere antifascistasenza sentirsi un hooligan di manifestare il suo antifascismo. Ilrisultato sarà sorprendente, si potrà manifestare sempre più numeros*senza disperdere nessun* de* compagn* (a quello ci pensa la polizia).Un antifascista coi fiocchi, quando intona i suoi cori allemanifestazioni, è consapevole che è meglio riservare allo stadio i corida stadio (si chiamano così per quello) e cerca nel profondo della suafantasia il modo più creativo per gridare a gran voce le proprie ideesenza riciclare cori che proprio dai fascisti sono stati ideati… (siconsiglia di leggere con attenzione la parte sul linguaggio per capirecome). Un antifascista coi fiocchi non storce il naso o non guarda inmalo modo quegli enormi volatili che gli cornacchiano a fianco duranteun corteo, quando in realtà questi rapaci sono compagne e compagni benorganizzati e creativi; sarebbe un buon passo verso l’attuazione dipratiche antifasciste, sorridere e felicitarsi per quell’estensionedisgraziata e graffiante delle compagne e dei compagni e magariaccennare o provare ad accennare un gracchio: questo sì che è uncomportamento antifascista. Quando viene organizzato un momento distudio o di approfondimento sulla memoria, come quello sulla resistenzaa giurisprudenza sarebbe antifascista mischiare accuratamente gliinterventi e non lasciare quello delle “minoranze” (che minoranze nonsono) alla fine, ovvero quando tutti vanno via o quando il livello diattenzione è bassissimo. Un buon antifascista chiede consiglio a chi èesperto per le occasioni speciali, manifestazioni e feste, su cosaindossare, magari avanzare la scelta di capi e colori più audaci,chiede aiuto per il trucco per essere visibili, divertiti eappassionati!
Salute e bellezza dell’antifascista
Amic@ antifa… Sei già bell@ dentro, lo sappiamo tutt*…sei femminista, antirazzista, anticapitalista, antisessista… E pertutto ciò sei già favolos@, è importantissimo dirlo. Ma non èsufficiente… Non lasciare le/gli altr* essere bell* al tuo posto.
Ecco le tendenze del 25 aprile 2009:
La prima regola è che non ci sono regole. Divertiti,sorridi, godi un po’… Ti giuro sullo style di Coco Chanel che tisentirai ancora più splendid@. La Moda? Ma chi se ne frega… La paroladi (dis)ordine è SII CREATIVA; facci sognare un po’, e non avere pauradi fare paura, il ridicolo non uccide. Prendersi sul serio è troppoanni2000. Poi, non lo diremo mai abbastanza: devi prenderti cura di testesso. Devi essere solidale col tuo corpo, perché lui ti vuole bene…
Compagn*, il sesso sicuro è molto molto attuale.Bisogna ripeterlo di nuovo? Il sesso sicuro è molto molto di tendenza.Il sesso sicuro ti fa e ti farà bene… sempre. Non lo si può negare,quindi non ascoltare MAI gli stronzi che ti dicono il contrario; non nesanno niente né della salute e della bellezza antifascista, né delsesso.
Un’altra cosa che ci piace sempre è il movimento dellasinistra per una pelle sana: una doccia ogni tanto, un po’ di sport,verdure per pranzo… Prova a non bere tutte le sere (lo so, èdifficile). Una volta all’anno, vai dal medico, due volte all’anno faiun test HIV-epatite-sifilide (se hai dubbi, fallo immediatamente). E ilkarma baby, il tuo corpo te lo restituirà.
Ma la bellezza antifascista non è soltanto una questioneestetica. È un fatto di respirazione, Darling, di attitudine… Devisapere che per essere chic c’è bisogno di molto rispetto. Per se stessie per le/gli altr*. Per esempio, non si chiede MAI il genere a unapersona. Se non riesci a scoprirlo, serba le tue domande per te, se nonvuoi sembrare completamente "has been"… E la stessa cosa vale perl’identità sessuale, l’origine etnica… Credimi, non si fa. Ascolta unpo’ le/gli altr*, dimostra pazienza e simpatia, e resisti, sempre,quando è necessario. Ecco la chiave della stagione per la bellezza inuna società antifascista.
L’antifascismo nel linguaggio
Un antifascista che si rispetti deve scegliereaccuratamente il linguaggio che adopera. Deve fare attenzione acalibrare il registro sulle persone che ha di fronte: per i nemici sonoconsigliati insulti, offese, ingiurie. La lingua italiana ne permetteun vasto uso, anche di regionalismi. Il problema che si deve porrel’antifascista rispettoso e beneducato è se la parola che sta usandosia o meno un insulto. Facciamo un esempio: "La ministra Gelmini è unaputtana". Puttana è un’operatrice del sesso, è colei che vende le sueprestazioni sessuali per professione. In ciò l’antifascista rispettosonon dovrebbe vedere un insulto, questa frase dovrebbe avere lo stessopotere offensivo di, ad esempio, "La ministra Gelmini è unafruttivendola" o "La ministra Gelmini è un’hostess". Quindi èconsigliato evitare tutta quella gamma di espressioni che usano unaprofessione come insulto. Un’altra cura che deve avere l’antifascistaconsapevole è rendersi conto che le pratiche sessuali e gliorientamenti non costituiscono un’offesa. Dire che "La ministraCarfagna è una troia" perché si ritiene che abbia una vita sessualeparticolarmente attiva non è carino; il fatto che usi il suo corpo perfare carriera è un altro discorso, è colpa del clientelismoberlusconiano e non riguarda il bon ton dell’antifascista. La vitasessuale dei nemici non ci deve interessare. Quindi fate attenzione anon usare, come insulto, termini quali troia, baldracca, rottinculo,piglianculo, succhiacazzi, ricchione e via dicendo.
Un’altra categoria da non usare come offesa è quella deidiversamente alti (attenzione a come usate la parola nano): ci sonocompagn* che per un motivo o per un altro sono alti quanto Berlusconi oancora meno e meritano ugualmente rispetto ; essere in buona salute erivendicarlo con orgoglio non vuol dire essere antifascista.
Ultima chicca, car* antifascista: di tanto in tanto,prova ad ammodernare quest’antica grammatica della lingua italiana: usacon attenzione e garbo i generi. Non imporre il tuo maschiledappertutto. Ad esempio, se sei uomo e attorno a te ci sono diversecompagne, prova a dire: “Siamo belle e siamo incazzate”. Sperimenta lalotta anche nella lingua.
Sappiamo che vi sentirete scomodi e imbrigliati dopoaver letto questo breviario di buona educazione, questo è l’effettodella raffinatezza. Ma sappiamo anche che con pochissima attenzionediventerete degli ottimi antifascisti rispettosi, e saprete usare lavostra infinita fantasia per trovare l’insulto del futuro. L’importanteè svincolarsi da quello sessista del passato.
Questione di classe (edella sua lotta).
25 Aprile 2009