La deriva securitaria.

Gli individui si costruiscono e decostruiscono in un movimento perpetuo; organizzando relazioni interne a specchio delle relazioni esterne.Il biopotere impone ad ogni corpo espressioni codificate che,una volta interiorizzate, diventano funzionali al controllo; si possono categorizzare, contare, ricostruire, rilanciare e quindi vendere. Io faccio quindi sono. Questo è il capitalismo socializzato; produce cultura, divertimenti, medicalizzazioni, urbanistica, educazione sentimentale, bisogni indotti e i correlati consumi, nonché la disposizione al loro rinnovamento perpetuo.Il corpo dell’anoressica passa per l’immagine medica, e laddove si manda in onda il  bel messaggio sociale pubblicitario sono rappresentati solo corpi che si mangiano come manichini da vetrina. Se la società “reale” non matura il fatto che il desiderio non si esaurisce al “sesso” o al “genere”, la merce autoritaria ha già compiuto il passaggio. Ed è necessario resistere alla reazione di chi ci vuole determinare e contro chi si vuole fare determinare. Il desiderio di non vivere (il desiderio del corpo dell’anoressica) è tutto ciò che ha la forza di opporsi a una potenza e a un potere che pretendono  di far vivere quei corpi (la deviazione non potrebbe essere infatti accettata dall’autorità).Dopo che il mercato ha concluso la vera rivoluzione sessuale, siamo mediaticamente sommersi da immagini e modelli. Siamo desiderabili quanto solvibili, abbiamo un capitale fisico e un capitale bellezza che dobbiamo saper amministrare . Un “non-modello” che impone alla massa però una concezione univoca delle prospettive future. Una  prospettiva cercata nelle possibilità “naturali” di ognuno e scandita dai tempi di questo mondo. Siamo costretti a vivere in un regime di separazione delle identità e alienazione delle soggettività. Si è arrivati ad una ricerca disperata della tranquillità, la pretendiamo attraverso una pacificazione totale della società da cui deriva l’ossessione per la sicurezza. Si ricercano e si creano identità in cui rinchiudersi per dare un senso, un obiettivo al proprio agire. Identità conservatrici e fasciste offrono un’illusione di sicurezza e stabilità sociale trasformandosi in soluzioni naturali, facilmente realizzabili e politicamente rilevanti. In questo regime la diversità può essere vista soltanto incanalata nella legittimità/legalità. Le politiche sessuali e le politiche di immigrazione vanno in questo senso. Infatti discriminazioni razziali e discriminazioni sessuali  sono costruite con la stessa modalità: la presunzione di un potere dominante. Il metodo è reazionario: conservare questo potere relazionale e questa imposizione dei ruoli. La figura della donna, il suo ruolo e la sua storia sono  un esempio lampante di come questa costruzione fittizia dei soggetti funziona. Il corpo delle donne è il corpo biopolitico per eccellenza, l’oggetto di rappresentazione del calibro cittadino e della pubblicità, il supporto primario della scrittura del desiderio mercantile.Le donne si decostruiscono in quanto donne da molto tempo ma questo non è mai stato sufficiente a mantenere la promessa di una libertà politica che unisca mezzo e fine. Non si è mai riuscite a scardinare quei meccanismi e quelle dinamiche di potere che dettano i rapporti e le relazioni di ognuno. L’atteggiamento sessista rende normale la concezione che ci sia un sesso forte-giusto-capace-sano. Che ci sia un sesso più giusto di un altro e che a questi due sessi si riduca l’infinita gamma di percezioni di sé che hanno gli individui. Questo atteggiamento è espressione di un ordine simbolico, che ci vuole in file ordinate, possibilmente in coppia. L’istituzione famiglia è il primo luogo in cui si impara ad obbedire all’autorità, ad un’autorità che non viene messa in discussione in quanto naturale. Al suo interno i rapporti di dipendenza sono legittimi perché naturali, a nessuno è concesso dubitare che siano semplicemente normalizzati,con la doppia accezione di norma e normalità;  la sua perpetuazione avviene attraverso l’imposizione di meccanismi regolati dall’alternarsi di obblighi morali, coercizione, responsabilità e sensi di colpa, all’interno del gioco perpetuo dei ruoli. La violenza tra le mura domestiche, prima causa di morte per le donne nel mondo, non viene mai analizzata come fenomeno causale, ci si limita all’assistenza delle vittime (quando possibile) lasciando evincere che ci sono sempre vite sacrificabili sull’altare dell’idea di ordine sociale.Il potere per essere legittimato deve essere ritenuto necessario. Il primo motivo per cui ricerchiamo protezione è il timore dell’altro,maggiore sarà il nostro timore maggiore sarà la nostra domanda di protezione.Chi detiene il potere conquista il nostro consenso e un insieme di cittadini terrorizzati produce una società irrazionale, bisognosa e che esegue ordini. La connivenza tra Chiesa cattolica e neofascismi (resa evidente, ad esempio, nella beatificazione dei preti franchisti) è solo la logica conseguenza dell’incontro tra due realtà che si pongono come obiettivo la gestione del potere attraverso l’imposizione di modelli che riducano progressivamente, fino a eliminarle, le libertà personali dell’individuo. Produrre nemici, identificati con la parola diverso, produce consenso. Diverso/pericolo/disordine. Ogni tipo di limitazione alla libera espressione del nostro essere risponde all’esigenza di controllo di un potere che viene esercitato, e pretende di continuare a farlo, contro il nostro interesse, individuale e collettivo.Non si è mai riuscite a scardinare quei meccanismi e quelle dinamiche di potere che dettano i rapporti e le relazioni di ognuno. Quello che permette alle pratiche di libertà di riemergere non è ciò che è irrecuperabile per il potere, ma tutto quanto disarticola i meccanismi di produzione del nostro disordine sentimentale e psicosomatico. L’uscita dal disordine sentimentale e psicosomatico che ci viene imposto, nasce con il percorso di autodeterminazione dei soggetti, che deve partire da relazioni orizzontali in modo tale che le esigenze di lotta di ognuno siano condivise, scardinando l’idea di due masse contrapposte e ostili.  Bibliografia: TIQQUN, Ecografia di una potenzialitàTIQQUN, Elementi per una teoria della Jeune-Fille, 2003, ed. Bollati BoringhieriTIQQUN, Teoria del Bloom, 2004, ed. Bollati BoringhieriJ. BUTLER, Intervista, Philosophie magazine  n°11, 2007.

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