LIBRETTO DONNA FILOMENA+CENTRI ANTIVIOLENZA ROMA

LINK DEL LIBRETTO DEL GRUPPO DI AUTODIFESA DONNAFILOMENA

http://www.tmcrew.org /laurentinokkupato/infoshop/donnafilomena.pdf 
Anteprima

 

CENTRO DONNA
L.I.S.A.
 

Via Rosina Anselmi 41/42 –

 Tel. 06/87141661 –
5811473 – Fax 06/87230457 

 donneingenere@tiscalinet.it ;

 www.centrodonnalisa.it 

 

CENTRO ANTIVIOLENZA 

Associazione Differenza Donna 

Viale di Villa Pamphili, 86/B

 Tel. 06/5810926 –
5811473 – Fax 06/5811473

 

 DIFFERENZA DONNA

 VIA TRE CANNELLE,
15

06 6780537

d.donna@fashnet.it

 

 CENTRO ANTIVIOLENZA COMUNALE ROMA DIFFERENZA
DONNA

 VIA DI
TORRESPACCATA, 157

 06 23269049 06 23269079 06 23269053

c.comun@differenzadonna.it

 

CENTRO ANTIVIOLENZA PROVINCIALE ROMA DIFFERENZA DONNA

c.prov@differenzadonna.it

 

TELEFONO ROSA 

Via Tor di Nona, 43 – 00100 ROMA Tel. 06/6832690 –
6832820 

Viale Mazzini, 73 – 00195 ROMA Tel. 06/37518261
06/37518262 fax 06/37518289

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CENTRO "MAREE" DONNE IN DIFFICOLTA’

 VIA  MONTE  DELLE  CAPRE,23
06 6535499   06 65793182 06 65793567

centromaree1@virgilio.it

 

CENTRO "PERFETTTO MIGLIORABILE" SOSTEGNO ALLE
DONNE VITTIME DI TRATTA

 VIA MONTE DELLE CAPRE, 23

 

066570473

CENTRO ANTIVIOLENZA COMUNE DI ROMA

 cecomant@tiscali.it

 

 

Un pensiero su “LIBRETTO DONNA FILOMENA+CENTRI ANTIVIOLENZA ROMA

  1. Salve,
    mi chiamo Walter, ho 40 anni e vi scrivo da Udine, perché durante una delle mie frequenti ricerche in internet sul tempo “violenze sulle donne”, “antiaggressione femminile” e simili – mi sono imbattuto nel vs libretto relativo al progetto “Filo-Mena” che ho letto con grande piacere e curiosità.

    Io stesso sono un insegnante di Arti Marziali (Pencak Silat e Kali) ed un operatore di massaggio (Thai, Lomi Lomi Nui, Californiano, Qhaqoy) che nel corso della vita si è spesso trovato a doversi (ed a volersi) confrontare in prima persona – anche se naturalmente per via indiretta – con le problematiche sociali delle donne (anche e soprattutto da un punto di vista culturale).
    Avendo, inoltre, una naturale predisposizione (e forse anche predilezione) a lavorare con le donne, sto cercando da tempo di elaborare anch’io un progetto di autodifesa ed antiaggressione femminile che, però, oltre a puntare sugli aspetti prettamente tecnici dell’autodifesa (che, checché se ne dica, lasciano spesso un po’ il tempo che trovano), vorrebbe occuparsi soprattutto di tutela e protezione della donna nel senso più ampio del termine, andando alla radice della questione “abuso e violenze” e, dunque, prendendo in esame innanzitutto quelli che sono gli aspetti culturali e sociali, di status e di mentalità della questione (riferiti ad entrambi, uomo e donna).

    Sono altresì molto sensibile alle dinamiche del sud (dove questo tipo di fenomeno è sicuramente ancor più accentuato o, quanto meno, meno segnalato, perché culturalmente più “tollerato”), perché sono di origine siciliana anch’io (pur avendoci vissuto in pianta stabile per soli 5 anni, dai 16 ai 21, ma mia madre vive tuttora là) e perché sono sposato con una donna pugliese che è testimone e testimonianza di violenze di ogni genere, sia da parte degli uomini che anche da parte delle donne stesse (soprattutto con vari aspetti di omertà ed accondiscendenza).

    Sono in procinto di aprire un mio personale Centro di Arti Marziali, Discipline Psicofisiche e Massaggio e quindi sono anche in quella fase di rifinitura dei contenuti e dei messaggi da divulgare. Non ho ancora mai voluto aprire un corso ufficiale di “Difesa Personale per Donne” (l’ho fatto solo in privato a livello di lezioni individuali), perché desidero che intanto sia diverso – a livello di approccio e di contenuto – da ciò che ho visto e frequentato in giro, ma soprattutto perché vorrei che rispecchiasse la reale situazione quotidiana ed anche naturalmente ciò che io penso al riguardo.
    Vedo tanto “fastfood”, superficialità consumistica e commercializzazione spicciola rispetto ad un problema che invece affonda le sue radici nella profondità di una cultura altamente patriarcale (e maschilista) tipicamente latina e…cattolica.
    C’è la tendenza diffusa a voler vendere un prodotto, non a voler risolvere realmente la questione.

    Tutta questa “pappardella” per dirvi che la vostra idea ed il vostro progetto mi piacciono molto, almeno per quello che ho letto, perché finora siete le uniche che m’avete dato l’idea di un confronto serio sulla questione, anche perché penso che siano innanzitutto le donne stesse a dover prendere coscienza che un problema grosso esiste, ma credo anche che la risoluzione del problema poi possa nascere solo dal confronto diretto tra donne e uomini (e non, come purtroppo spesso accade, nell’emarginare ad es. l’uomo dalla vita delle donne, facendole credere che senza si è salve).
    Ecco perché ho apprezzato che il vostro primo stage (che però non so a quando risale, magari è vecchissimo) l’avete reso accessibile sia agli uomini che alle donne.

    Io non so, se c’è la possibilità di avere un contatto diretto con voi, di lavorare magari insieme su questo tipo di progetto (elaborandolo magari anche) o anche solo di scambiarci qualche opinione.
    Vi ho scritto più d’istinto, ma non nego che mi piacerebbe forse trovare un modo per creare un filo diretto tra me e voi che non so dove potrebbe portare… forse anche solo a scoprire se c’è un’unione d’intenti o meno.

    Se aveste voglia di contattarmi, ne sarei felice, altrimenti vi faccio comunque i complimenti per quanto avete realizzato.

    Ciao!
    Walter

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