Sciopero, sciopero, generale, contro l’austerity eteropatriarcale!

 
Puttane, trans, gigolò, intersex, lesbiche, bis, froci e  altre deviate, ci dichiariamo in sciopero. Questo 14 di novembre non esercitiamo: non lavoriamo, non consumiamo, non vi sopportiamo.
Questa mattina, al risveglio, non ci cercare. Non ti faremo una puntura, non spazzeremo le tue strade, non baderemo al tuo bebé, non alzeremo un mattone, non assisteremo alle tue lezioni e non ti serviremo un caffè corretto.
Occuperemo la strada contro i bilanci della vergogna, contro i tagli alla sanità e all’educazione, in difesa delle contrattazioni collettive, contro i licenziamenti a basso costo, contro la privatizzazione del servizio pubblico e l’aumento brutale dei privilegi dell’imprenditoria per  peggiorare coscientemente le nostre condizioni di lavoro. Non accetteremo le loro minacce nèi  loro ricatti. Noi rifiutiamo che continuino a degradare senza limiti le nostre condizioni di lavoro e vita.
Porgiamo la spalla per molte cose, per noi stess*, però non per mantenere la festa senza fine di quell* di sempre. Non manterremo speculatori immobiliari, banchieri, mafiosi internazionali che accorrono come avvoltoi alla chiamata della miseria, né a una classe politica corrotta, cinica, ipocrita che ci condanna a uno stato di crisi permanente sottomessa ai dettami del mercato e del neoliberalismo. Non paghiamo i vostri debiti.
Questo 14, come sempre e più che mai, continuiamo la lotta. Le più precarie del precariato non retrocediamo, non ci facciamo intimidire, non abbiamo paura.

I TAGLI SOCIALI SONO ETEROPATRIARCALI

da Asamblea Transmaricabollo