Indecorose e libere!
In questa fase di profonda crisi, politica, economica, e culturale il tema della sessualità assume
una nuova centralità. Il ruolo delle donne viene infatti strumentalizzato da dinamiche di potere e da discorsi tradizionalisti.
La direzione politica di Berlusconi è stata artefice di feroci leggi che agiscono sul corpo delle donne, vittimizzandolo e stigmatizzandolo: la 40 sulla fecondazione assistita, l’abrogazione della legge contro le dimissioni in bianco (che permette l’esclusione delle donne dal mercato del lavoro) e l’aumento dell’età pensionabile sono solo alcuni esempi eclatanti delle politiche messe in campo dal Governo.
A questi si aggiungono i ripetuti attacchi alla legge sull’aborto; la dequalificazione e privatizzazione delle strutture sanitarie come, ad esempio, i consultori (vedi la proposta di legge Tarzia per la regione Lazio) o l’ostracismo contro la diffusione della pillola abortiva RU486.
Gli scandali degli ultimi mesi che hanno avuto al centro la condotta sessuale del presidente del Consiglio fanno emergere un quadro di relazioni torbide e corrotte, relegate ai peggiori stereotipi: espressione di un sessismo arcaico e volgare e di violenza sulle donne.
D’altra parte, gli appelli che in questi ultimi giorni hanno chiamato a manifestare si rivolgono alle donne “per bene”, madri, mogli e lavoratrici, assumendo di fatto come prospettiva la separazione tra donne rispettabili e non rispettabili. Il rischio in cui incorrono queste posizioni è di colpire e stigmatizzare indiscriminatamente chi “vende il proprio corpo”, ma non i discorsi e le pratiche sessiste responsabili di tale dinamica. Invece di opporsi realmente ad una certa idea retrograda della sessualità, non fanno che riproporne, in modo simmetrico, i contenuti.
Invece, in questo momento di crisi del potere e dell’autorità, messa in evidenza da numerose piazze che abbiamo attraversato, abbiamo una straordinaria occasione per suscitare una rivolta delle donne. Affermiamo l’importanza di una sessualità libera e consapevole svincolata dalla mercificazione e dalle norme imposte, in cui decisivi siano il riconoscimento dei desideri, la liberazione dagli stereotipi, e l’esercizio dell’autodeterminazione.
Ci vogliono addomesticate… NOI SAREMO INDISPONIBILI E RIBELLI!
Oltre l’indignazione rabbia e autodeterminazione!