comunicato stampa in merito all’aggressione perpetrata dai leghisti ai danni delle donne della Rete delle Donne di Parma.
Sabato 8 marzo, sul ponte di mezzo, la Rete, eterogenea ed
autorganizzata, delle donne di Parma, ha indetto un presidio per la giornata della
festa della donna. Il nostro intento non era quello di celebrare la
giornata come semplice ricorrenza con le solite mimose, ma di rivedere la
figura femminile all’interno della società e in relazione alla sua vita
quotidiana. Ci riferiamo al modo in cui la donna sempre più
frequentemente viene vista o come vittima di abusi sessuali o come carnefice
della propria prole.
E in entrambi i casi il modo in cui le istituzioni rispondono si
concretizza in un controllo sempre maggiore delle libertà individuali e
collettive (attacco alla legge 194, proposta di microchip tascabili in
collegamento diretto con la questura, telecamere).
Per condividere tali discorsi con tutta la città, ci siamo dirette
verso piazza Garibaldi. Percorrendo via Mazzini siamo state accolte da
militanti della Lega Nord che, “decorati” da celtiche e svastiche, ci hanno
sarcasticamente applaudito, e poi insultato e minacciato con gesti
volgari e intimidatori e, testuali parole: “venite qua, che vi
violentiamo”, “troie”.
Ancora una volta alcuni organi della stampa cittadina pubblicano
informazioni non rispondenti alla realtà, che fanno passare gli aggressori
per vittime, ribaltando gli avvenimenti.
Chi regala violette alle donne per l’otto marzo e si dipinge come
protettore per mezzo di ronde per la sicurezza è lo stesso che incita alla
violenza sessista e all’intolleranza di qualsiasi genere.
Alcune fra le donne che hanno partecipato al presidio