O tu santo manganello!

La Madonna del manganello è una rappresentazione iconografica della figura cristiana della Madonna, diffusa a Vibo Valentia durante il ventennio fascista e caduta in disuso con la deposizione del regime.

Pur non avendo mai avuto un riconoscimento ecclesiastico ufficiale, la
Madonna del manganello rientrò in un insieme di rappresentazioni
diffuse, principalmente in forma di statue e santini, negli anni trenta
del XX secolo nell’ottica dello spirito clericofascista voluto
dalla Chiesa e dal regime stesso. Nell’ambito di questa corrente, si
arrivò ad alcune aberrazioni quali san Francesco proclamato "precursore
del Duce" nel 1926, o l’icona di santa Chiara in trionfo sui fasci
littori.
Sempre in questa corrente si possono contestualizzare le numerose
"preghiere per il Duce" che vennero composte in quegli anni, divulgate
proprio tramite il retro di questi santini.
La statua della Madonna del Manganello fu realizzata dallo scultore
leccese Giuseppe Malecore come arredo sacro per una chiesa non
parrocchiale di Monteleone, attuale Vibo Valentia.

La statua rappresentava una Madonna con bambino, nella tipica iconografia della Madonna del Soccorso
che mentre nella mano sinistra sorreggeva il figlio Gesù, con la destra
sollevava un manganello nodoso. Ai piedi della donna si trovava un
secondo bambino in piedi. La statua era realizzata in cartapesta
colorata, e da questa rappresentazione furono in seguito realizzati con
metodo fotografico alcune serie di santini.


 


 
Asvero Gravelli, giornalista del regime, fascista intransigente e
direttore della rivista Antieuropa, compose anche uno stornello come
preghiera per il retro dell’immagine, che citava
:

« O tu santo Manganello
tu patrono saggio e austero,
più che bomba e che coltello
coi nemici sei severo.
O tu santo Manganello
Di nodosa quercia figlio
ver miracolo opri ognor,
se nell’ora del periglio
batti i vivi e gli impostor.
Manganello, Manganello,
che rischiari ogni cervello,
sempre tu sarai sol quello
che il fascista adorerà. »

La statua scomparve da Monteleone, e fu presumibilmente distrutta, alla fine della seconda guerra mondiale, con essa svanì la sua venerazione. La figura della Madonna del manganello è stata citata da Corrado Guzzanti nel film Fascisti su Marte.

 
fonte:http://romanticinismo.blogspot.com/2007/12/o-tu-santo-manganello.html